Secondo un documento riservato inviato da Kiev ai governi dei Paesi del G7, i droni kamikaze iraniani utilizzati dalle forze armate russe in Ucraina sono dotati di componenti europei, scrive il Guardian.
Nel documento vengono fatti i nomi di cinque aziende europee che producono questi componenti, tra cui una divisione polacca di una multinazionale britannica e aziende con sede in Usa, Svizzera, Paesi Bassi, Germania, Canada, Giappone e Polonia.
Per porre rimedio, l’Ucraina propone agli alleati occidentali di condurre “attacchi missilistici contro gli impianti di produzione di questi droni in Iran, in Siria e strutture in territorio russo.
Allo stesso tempo Kiev ha precisato che “gli attacchi possono essere compiuti dalle forze armate ucraine, se i partner forniranno i mezzi necessari”.