Football americano, I Crusaders Cagliari battono gli Achei e vanno in semifinale

L’euforia è servita, ma senza abusarne. La franchigia cagliaritana, nel suo ciclico appuntamento con la storia che conta, si ritrova tra le otto più grandi della Nine Football League dopo la bellezza di tredici anni. E la possibilità di fare ulteriori balzi in avanti, come già altre quattro volte le è successo (su cinque semifinali totali) in trentadue campionati disputati, sembra non impossibile. Anche gli Achei, sebbene esperti e ben messi in campo, non sono capaci di sopraffare la spumeggiante azione contenitiva o debordante, dipende dai casi, degli aitanti atleti isolani, sebbene non esenti da critiche per le potenzialità espresse a singhiozzo. La prossima semifinale di Conference Sud fa proprio al caso loro, perché nella Capitale li attendono i Legionari che da semplici spettatori hanno scrutato il verdetto di Monte Claro, ebbri di un primato, nel girone B, concretatosi in sei successi su altrettante sfide.

Il presidente Emanuele Garzia ha bisogno di qualche ora per riordinare le idee dopo la grande festa che ha suggellato la resa crotonese: “Vista l’importanza del traguardo raggiunto dobbiamo prepararci al meglio in queste due settimane che ci separano dall’impegno laziale – afferma – sperando che siano caratterizzate da una mole di lavoro intenso dove lo studio degli avversari sia approntato col giusto piglio e un’adeguata concentrazione; l’importante è evitare ingenue fallosità di troppo riscontrate pure sabato scorso. Da parte della dirigenza il supporto ai ragazzi sarà massimo perché desideriamo vederli motivati ma anche umili nella volontà di andare avanti”.

Ma se da un lato nutrire chances di primato lusinga assai, dall’altro la dirigenza deve fare i conti con le onerosissime spese di trasferta, gestibili fino ad un certo punto: “Nei giorni scorsi abbiamo chiesto un concreto aiuto a simpatizzanti e amici attraverso la donazione del 5×1000 – conclude Garzia – ma ora mi rivolgo anche alle istituzioni comunali e regionali affinché possano dare sostegno alla causa di una società che da sempre svolge una missione non solo sportiva ma anche di aiuto nel dare risposte alle tematiche legate al disagio giovanile e all’inclusività”.

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