Non si ferma il contrasto al fenomeno della pesca illegale, in particolare al prelievo del riccio di mare, da parte del Corpo Forestale lungo le coste dell’Oristanese.
La sera del 21 gennaio, dell’Ispettorato, hanno accertato in Erano intenti a pescare abusivamente ricci in un basso fondale in località “Mandriola” (borgo marino appartenente al comune di San Vero Milis) ma sono stati sorpresi dalle pattuglie della base navale della stazione di Oristano e del nucleo investigativo.
Due uomini, che avevano raccolto circa 300 esemplari a testa, sono stati multati con una sanzione di duemila euro a testa.
Gli agenti del Corpo Forestale ha sequestrate tutte le attrezzature da pesca e i ricci, ancora vivi, sono stati immediatamente rilasciati a mare.
Dal momento della riapertura della pesca professionale del riccio di mare, lungo le coste dell’Oristanese sono stati intensificati i servizi di vigilanza, in costante coordinamento tra la Capitaneria di Porto di Oristano e il personale del Corpo Forestale, per preservare al massimo una risorsa ormai fortemente depauperata nelle coste della Sardegna.
La Forestale ricorda “che il prelievo dei ricci di mare è riservato solo ai pescatori professionisti autorizzati, che hanno l’obbligo di far transitare il pescato tramite i centri di spedizione che ne certificano la provenienza e la filiera di produzione.
Tali norme sono poste a tutela della salute dei consumatori: sovente la polpa dei ricci viene illegalmente commercializzata in vasetti, priva della documentazione relativa alla tracciabilità, resa obbligatoria dalla normativa europea e nazionale a tutela della salute pubblica. L’acquisto di tali prodotti non garantisce l’igiene dell’alimento e favorisce la pratica illegale della pesca dei ricci e della loro lavorazione casalinga in locali non igienicamente idonei, da cui possono derivare intossicazioni alimentari anche gravi”.