Sarà con Renato Soru il primo degli incontri chiesti dal Co.Re.Form Sardegna con i candidati e le candidate alla Presidenza della Regione Sarda sulle scelte che intendono fare per la Formazione Professionale: appuntamento quindi a Cagliari, giovedì 8 febbraio alle ore 12:00 alla Banca CIS, in Viale Bonaria. In attesa di definizione le date degli incontri con Alessandra Todde, Paolo Truzzu e Lucia Chessa. “Chiederemo risposte precise su questo tema vitale per le cittadine e i cittadini sardi, che, come rilevato, ci pare di fatto assente nel dibattito elettorale o relegato in una posizione del tutto surrettizia e secondaria”, ha detto Andrea Carlo Cacciarru, Presidente del Co.Re.Form Sardegna, Coordinamento Rete degli Enti di Formazione della Sardegna, che associa 22 agenzie formative accreditate, che costituiscono più della metà di tutti gli enti e agenzie accreditati operanti nell’isola, con circa 170 dipendenti, 2.000 collaboratori esterni/annui e circa 3.000 allievi coinvolti in politiche attive del lavoro ogni anno.
Il Co.Re.Form chiederà precisi impegni sui programmi che si intendono attuare per garantire una formazione adeguata alle esigenze di un mercato in continua evoluzione e in rapida trasformazione e per poter contrastare la grave disoccupazione, non solo quella giovanile, ma anche quella di chi ha perso il lavoro e può rientrarci soltanto se acquisisce una nuova professionalità: “Ci sono un miliardo di euro da spendere entro il 2027 – ha aggiunto Cacciarru – una cifra imponente, che se correttamente impegnata potrebbe segnare un cambio di passo deciso in questo settore garantendo, attraverso una adeguata programmazione, la qualificazione e la riqualificazione delle competenze dei cittadini e delle cittadine rispetto alle esigenze delle imprese e del mercato del lavoro in continua evoluzione.
Si chiede una nuova centralità della Formazione Professionale nei programmi di governo della Regione Sarda, perché dalla sua efficacia e continuità dipendono non solo il futuro di chi ci lavora ma azioni concrete per contrastare da un lato la disoccupazione e dall’altro la fuga verso l’emigrazione, mentre, per paradosso, le imprese sono costrette ad “importare” manodopera dall’estero. “Porremo la necessità – ha sottolineato Andrea Carlo Cacciarru- di imprimere una svolta decisa in questo settore per garantire certezze a quanti vi lavorano e per offrire una nuova opportunità a tanti, cittadine e cittadini sardi di ogni età, che rischiano di perdere la speranza in futuro possibile nei loro territori”.