A Napoli era previsto un incontro all’Università Federico II sul tema della decarbonizzazione cn la presenza di Eni. Per queste ragioni alcuni studenti hanno protestato occupando l’aula.
“Farebbe ridere, se non facesse piangere: una delle “7 sorelle” – così vengono chiamate le 7 multinazionale del fossile più ricche ed al tempo stesso più inquinanti al mondo – non può di certo presentarsi come sostenibile agli occhi delle comunità studentesche”, la pensano così anche a Napoli, dove attivist3 di Fridays Forfuture Napoli e Lea Climax insieme alla Rete Studentesca Palestina Napoli hanno bloccato l’aula dove il convegno targato cane a sei zampe si sarebbe dovuto tenere, organizzando una contro-conferenza per riappropriarsi dei saperi ancora troppo “inquinati” dai combustibili fossili.
“Non è la prima volta che accade: più volte la Federico II ha deciso di intrattenere alla luce del sole non soltanto rapporti con le aziende inquinanti, di cui ENI è l’eccellente rappresentante, ma anche con la Leonardo che con le sue armi in questo momento contribuisce al massacro di civili in territorio palestinese ad opera dell’esercito israeliano. Sembra quasi di giocare ad “unisci i puntini”: quello stesso Roberto Cingolani – o CingolENI? – che non mosse un dito da ministro della transizione ecologica verso le nostre istanze di contrasto alla crisi climatica è oggi amministratore delegato di Leonardo Spa. Da qui ci poniamo una domanda: Il futuro della decarbonizzazione e della transizione ecologica è oggi nelle mani di bugiardi e finanziatori di armi? Ai posteri l’ardua sentenza”, affermano gli studenti.