‘Fuori la guerra dagli atenei’, scontri a La Sapienza

Tornano gli scontri e le tensioni all’università La Sapienza di Roma dove da giorni era attesa la riunione del Cda e del Senato accademico sulla questione degli accordi di ricerca con Israele.

Due gli arrestati dopo il tentativo di irruzione prima al Senato accademico e poi al commissariato sotto al quale si erano radunati dei manifestanti: uno è stato fermato dopo avere danneggiato un’auto della polizia, l’altro per avere aggredito un agente. La giornata era iniziata con due studentesse, Martina e Letizia, incatenate al totem davanti all’ingresso del Rettorato per “richiedere lo stop degli accordi dell’università con Israele e le dimissioni della rettrice dalla fondazione Med Or” che fa capo a Leonardo.

Ed è terminata con momenti di tensione, prima davanti al rettorato, poi fuori dalla città universitaria: oltre agli arresti gli studenti sostengono che tre di loro sono rimasti leggermente feriti. In mattinata circa 200 studenti, principalmente dei collettivi, assieme a docenti universitari, ricercatori e personale amministrativo, in attesa degli esiti della riunione del Senato accademico e del Cda, si sono radunati per una breve conferenza stampa davanti al rettorato. Poi hanno percorso le vie della città universitaria e i corridoi delle facoltà di Lettere e Scienze politiche, sventolando bandiere, intonando slogan e lanciando slogan soprattutto contro la rettrice Antonella Polimeni, accusata di non volere un vero confronto con gli studenti e di non essersi dimessa dalla fondazione Med’Or. “Boicottare Israele, fuori la guerra dall’università, vergogna, assassini”, gli slogan dei manifestanti, diventati via via più duri a poco a poco che sono filtrate notizie dal Senato accademico in corso, che con il Cda, già nel primo pomeriggio, ha emesso un comunicato dai toni netti e fermi

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