Storicamente la Sardegna si colloca ai primi posti fra le regioni più colpite dal fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali, che pongono a grave rischio la partecipazione democratica.I dati resi noti dall’Osservatorio nazionale sul fenomeno, relativi ai primi 9 mesi del 2022, registrano sul territorio nazionale 460 atti intimidatori, con una diminuzione del 16,4% rispetto ai 550 censiti l’anno precedente, ma la Sardegna è in totale controtendenza: siamo passati dai 18 attentati censiti nei primi 9 mesi del 2021 ai 27 dei primi 9 mesi del 2022 (+50%).
Nuoro, con 14 attentati nei primi 9 mesi del 2022, si colloca al sesto posto per numeri assoluti fra le province italiane, dietro città con un numero di abitanti ben più rilevante. La provincia con il maggior numero di attentati risulta essere infatti quella di Napoli – 26 attentati su oltre 3 milioni di abitanti -, contro la provincia di Nuoro che conta 14 attentati su una popolazione di circa 155 mila abitanti.
I primi cittadini si confermano come gli amministratori locali maggiormente investiti da questo terribile fenomeno, avendo subito il 53,3% del totale degli atti intimidatori, da cui vengono colpiti anche consiglieri comunali e metropolitani, oltre a componenti delle giunte comunali.
La questione degli attentati e delle intimidazioni agli amministratori locali sardi non può che essere letta all’interno di uno scenario connesso all’andamento del quadro istituzionale, politico, sociale ed economico: si tratta infatti di un fenomeno strettamente influenzato da altri fattori particolarmente gravi, legati non tanto alla diffusa presenza della criminalità organizzata, quanto semmai da ragioni di natura sociale e culturale, che richiamano evidenziano la difficoltà dello Stato e dei suoi organi a essere percepiti dalla comunità locale come punto di riferimento per la discussione, l’esame e la soluzione di problemi che riguardano le persone e le stesse comunità locali.
Anche il 2023 è stato già segnato da dati preoccupanti sul fenomeno degli attentati agli amministratori locali: il primo febbraio 2023 è stata data alle fiamme nel corso della notte l’automobile del sindaco di Bono, in provincia di Sassari, e dalle prime indagini svolte si tratterebbe di un rogo doloso riferibile all’attività dell’amministratore in questione; la notte del 3 aprile è stata data alle fiamme l‘auto del sindaco di Mogoro; la notte del 29 aprile un episodio analogo si è verificato ai danni del sindaco di Serdiana, territorio a oggi mai colpito da gravi atti di questo tipo.
Purtroppo questo fenomeno è troppo spesso sottovalutato e nonostante l’intenso impegno legislativo, gli attentati continuano a rappresentare non solo un problema sociale, ma un fenomeno che condiziona la vita democratica dei territori.
Per questo le deputate e i deputati sardi e di origini sarde dei gruppi di Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, insieme ai Presidenti dei rispettivi gruppi, hanno depositato una mozione che impegna il Governo ad avviare un piano di interventi strutturali diretto a contrastare lo spopolamento delle zone interne della Sardegna e ad apportare interventi strutturali che possano colmare le gravi carenze di organico presenti in tutti i presidi amministrativi statali; ad avviare un piano straordinario contro l’abbandono e la dispersione scolastica; a implementare i sistemi di videosorveglianza degli edifici municipali; a potenziare gli strumenti di raccordo e di scambio di informazioni fra le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, la magistratura e gli enti territoriali; ad aumentare i presidi sociali di promozione della legalità; ad attivare un piano straordinario per la tutela ambientale, la riconversione industriale, la bonifica dei territori inquinati, il recupero delle terre incolte e silenti, il sostegno del settore primario in ambito agropastorale.
“Ci sarebbe piaciuto sottoscrivere una mozione unitaria con colleghe e colleghi di maggioranza, ma dopo un mese di attese e sollecitazioni non abbiamo avuto alcuna risposta” chiosa la deputata Francesca Ghirra, prima firmataria della mozione “confidiamo ancora che decidano di sottoscrivere il documento e che la mozione possa essere a breve portata all’attenzione della Camera”.