Aveva solo 26 anni Erik Masala, trovato senza vita in una cella del carcere di Bancali, a Sassari. Sulle cause della morte – considerata un suicidio – i familiari e il legale dell’uomo hanno forti dubbi e vogliono che vengano fatti accertamenti.
La deputata Francesca Ghirra, così come la collega senatrice Ilaria Cucchi, ha presentato un’interrogazione al Ministro Nordio per sapere come intenda intervenire per
far fronte all’emergenza carceraria in tema di sovraffollamento e condizioni dei detenuti, ma non solo.
“Questa vicenda richiama, fra le altre, la morte di Stefano Dal Corso, avvenuta il 12 ottobre 2022 nel carcere di Oristano. Anche in quel caso i familiari non ritengono verosimile l’ipotesi del suicidio, ma il magistrato incaricato ha stabilito di non disporre l’autopsia” dichiara la deputata.
E continua: “Lo scorso anno nelle carceri italiane sono morte 204 persone. Di queste ben 85 sarebbero suicidi: è il numero più alto dal 1990, anno in cui è iniziata la raccolta dei dati. In media, nel 2022 in Italia si è suicidato un detenuto ogni quattro giorni e mezzo, 15,2 suicidi ogni 10 mila detenuti, 20 volte in più di quanto accade fuori dalle carceri. Questi dati fanno il paio con quelli relativi all’assunzione di psicofarmaci in ambito carcerario: il rapporto stilato nel 2022 dall’Associazione Antigone rivela che circa il 40% dei detenuti fa uso costante di psicofarmaci durante la detenzione, parametri devono essere necessariamente letti in correlazione”.
“Il Ministro Nordio, uno dei pochi che risponde alle interrogazioni, riferisce di essere a conoscenza delle problematiche delle carceri italiane e da mesi annuncia assunzioni di personale, ma la situazione è sempre più critica. Le strutture carcerarie versano in pessime condizioni, fra sovraffollamento e strutture fatiscenti, le misure detentive raramentebrispettano le finalità rieducative previste dalla Costituzione e più spesso si rivelano solo punitive” conclude la deputata “Ho ritenuto doveroso presentare un’interrogazione sulla tragica morte di Erik Masala, continueremo a monitorare la situazione e a sollecitare il Ministro perché intervenga a tutela dei diritti dei detenuti. Inoltre, presenteremo una proposta di legge per rendere obbligatoria e non discrezionale e facoltativa l’autopsia quando la morte sia avvenuta all’interno delle carceri, cosa già prevista nella maggior parte dei Paesi europei, al fine di sgombrare il campo da qualunque possibile dubbio in merito alle cause di morte di un soggetto – quale il detenuto – in custodia dello Stato”.