Ghirra (Progressisti): Industrie sarde, Urso garantisca strategicità impianti, continuità produttiva e livelli occupazionali

Questo pomeriggio la deputata Francesca Ghirra ha rivolto al ministro Uso un’interrogazione sulla critica situazione del comparto industriale sardo, con particolare riferimento al Sulcis Iglesiente, per cui sono aperti al Ministero ben quattro tavoli di crisi e per cui è convocato un tavolo di concertazione per il prossimo venerdì 17 gennaio. La deputata si è soffermata in particolar modo sulla situazione della Sider Alloys e la Portovesme srl.

Per quanto riguarda la Sider Alloys Ghirra ha ricordato che una ventina di contratti non sono stati rinnovati, alcuni operai di una ditta di appalti sono stati licenziati e si rischia la cassa integrazione per i 77 lavoratori, a cui non sono state neanche pagate le tredicesime. Il Ministro ha convocato un tavolo per il 30 gennaio, garantendo che verrà predisposto a breve un nuovo piano industriale.

Per quanto riguarda la Portovesme srl, il Ministro ha ribadito la strategicità della produzione dello zinco, confermando l’interesse di alcuni primari operatori del settore e annunciando la convocazione di un tavolo per il 5 febbraio prossimo.

“Il Ministro Urso ha ribadito l’impegno del Governo per il rilancio del comparto industriale della Sardegna e la strategicità delle produzioni, ma le sue parole non ci lasciano comunque tranquilli” ha dichiarato la deputata “Già a ottobre dello scorso anno, infatti, aveva ribadito la strategicità dello zinco, dichiarando che si sarebbe opposto all’interruzione della produzione, ma nonostante questo Glencore ha fermato le attività anticipatamente e senza preavviso”.

“Nella stessa circostanza Urso aveva garantito una presa di posizione forte, la comminazione di sanzioni all’azienda e l’imposizione delle bonifiche, per poi piegarsi davanti all’annuncio del cosiddetto progetto litio, che la stessa Glencore ha dichiarato di non poter avviare prima del 2029” continua Ghirra.

“Chiediamo un forte impegno del Governo perché sia garantita la continuità produttiva delle industrie sulcitane, perchè ne sia riconosciuta la strategicità e siano tutelati i livelli occupazionali.” E conclude “Sappiamo bene che se non si troverà una soluzione per abbattere i costi dell’energia, come il Governo si era impegnato a fare già dal novembre 2022, sarà complicato per chiunque tenere in piedi le produzioni. Confidiamo che questa volta il ministro rispetti gli impegni presi.”

Exit mobile version