Giochi erotici, ecco cos’è lo Shibari

Lo Shibari è un’antica forma artistica di legatura giapponese, una tecnica di bondage divenuta col tempo una pratica sessuale.

Il suo stile fa riferimento ad altre forme artistiche tradizionali giapponesi come Ikebana, Sumi-e (pittura con inchiostro nero) e Chanoyu (cerimonia del tè): fra i vari utilizzi dello Shibari, la scultura vivente dinamica, la pratica meditativa condivisa, il rilassamento profondo per la flessibilità del corpo e della mente, una forma di scambio di potere, e, appunto, la costrizione erotica.

La legatura viene eseguita con diverse corde, ognuna delle quali assolve a un compito preciso: ogni nodo ha il suo significato storico, e tutti traggono origine dallo Hojo-jutsu, l’arte marziale dell’immobilizzazione dei prigionieri.

L’obiettivo dello Shibari utilizzato a fini sessuali è quello di aprire energia erotica attraverso l’ascolto e l’atmosfera rituale, che comprende un mix di meditazione, erotismo e tecnica.

Lo Shibari è nato in Giappone come una forma di incarcerazione fra il 1400 e il 1700: in quei tempi, la polizia e i samurai lo usavano come forma di prigionia. La corda, di canapa o bambù, da 8 o 6 millimetri di spessore, assolveva a molti compiti e non veniva utilizzata solo per legare i prigionieri o per fissare l’armatura, ma anche per fissare la sella o per impastoiare i cavalli. Alla fine del 1800 e agli inizi del 1900 si sviluppò una nuova forma di Hojo-justu che fu chiamata Kinbaku, ovvero “arte della legatura erotica”.

Il concetto di posizionare i nodi per stimolare i punti anatomici di pressione deriva dallo Shiatsu.

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