Giochi Mondiali dell’Amicizia e Giochi Brics: nel 2024 in Russia le “Olimpiadi” alternative

Il 2024 sarà un anno sportivamente importante per la Russia, che organizzerà a Mosca e Ekaterinburg i Giochi Mondiali dell’Amicizia, e a Kazan i primi Giochi Brics. I primi si terranno dal 15 al 29 settembre e prevedono venticinque sport – tra cui atletica leggera e nuoto – e oltre diecimila atleti provenienti da 137 nazioni. I Giochi Brics invece vedranno la luce dal 12 al 23 giugno, un mese prima delle Olimpiadi di Parigi. La Federazione russa guarda dunque al futuro con un programma sportivo molto intenso, dettato dal fatto che il Comitato Olimpico Internazionale non ha ancora sciolto la riserva, quella circa la partecipazione – e a quali condizioni – degli atleti russi e bielorussi ai Giochi olimpici nella capitale francese.

I Giochi Mondiali dell’Amicizia costeranno oltre otto miliari di rubli (81,2 milioni di euro), e non è esclusa una parata sulla suggestiva piazza Rossa di fronte al Cremlino. L’evento è previsto ogni quattro anni e ha lo scopo “di garantire la libera partecipazione degli atleti russi alle competizioni e lo sviluppo di nuovi formati di cooperazione sportiva internazionale“. Il programma prevede sport olimpici e non olimpici, quali rock’n’roll, ginnastica artistica, nuoto artistico, atletica leggera, pallacanestro, beach soccer, pugilato, breakdance, scacchi, ciclismo, tuffi, scherma, judo, padel, ginnastica ritmica, skateboard, arrampicata, nuoto, tennistavolo, taekwondo, tennis, pallavolo, sollevamento pesi e lotta. I Giochi Brics invece vedranno in gara atleti dell’alleanza politica che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica ma anche i nuovi membri come Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Argentina, Egitto ed Etiopia. La manifestazione potrebbe essere aperta anche alle ex repubbliche sovietiche asiatiche.

Gli eventi alternativi alle Olimpiadi vengono fortemente temuti dal Comitato Olimpico Internazionale, soprattutto se sono coinvolte superpotenze globali quali Russia e Cina. Il Cio per evitare una pericolosa spaccatura nello sport a livello mondiale, nel marzo scorso aveva deciso di raccomandare alle federazioni internazionali di riammettere gli atleti russi e bielorussi in forma individuale (nessuna squadra), neutrale (senza bandiera e inno) e non collegati alle forze armate e dell’ordine. Alcune federazioni hanno recepito le raccomandazioni, altre le hanno rifiutate e proseguono l’attività senza la presenza di russi e bielorussi. La Russia come Nazione non partecipa alle Olimpiadi sotto la propria bandiera, inno e colori dall’edizione di Rio de Janeiro 2016, ben sette anni. Ai Giochi invernali del 2018 gli atleti russi hanno partecipato sotto la denominazione di ‘Atleti olimpici della Russia’ mentre a Tokyo 2020 e Pechino 2022 del ‘Comitato olimpico russo’.

Nonostante il timore del Cio però, il capo del Comitato organizzatore dei Giochi Mondiali dell’Amicizia Alexei Sorokin, non crede che queste competizioni possano sostituire le Olimpiadi: “C’è una richiesta di manifestazioni dove non ci sia spazio per discriminazioni e slogan, questa non è un’alternativa alle competizioni internazionali, è un’aggiunta con un montepremi significativo e useremo le infrastrutture eccellenti che già esistono nel Paese”. Il montepremi totale è di 4,6 miliardi di rubli (46 milioni di euro). Nella storia esiste una prima edizione dei Giochi dell’Amicizia, quella del 1984 ribattezzata ‘Druzhba-84’, alla quale presero parte oltre 50 Nazioni, Italia compresa, in risposta al boicottaggio delle Olimpiadi di Los Angeles.

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