Laurearsi in anticipo non è più un merito? È quanto accaduto a Giorgia Cadeddu, studentessa di Macomer che ha completato con eccellenza il corso di laurea in Beni Culturali all’Università di Sassari in soli due anni. Un risultato straordinario che, paradossalmente, le ha impedito di accedere al premio di laurea riservato agli studenti meritevoli, a causa di un cavillo burocratico: il regolamento dell’Ersu prevede che possano beneficiarne solo coloro che risultano iscritti almeno al terzo anno.
A sollevare il caso e a chiederne una revisione è Riccardo Mulas, rappresentante di Azione Universitaria Sardegna, da anni impegnato nella difesa dei diritti degli studenti:
“La storia di Giorgia è la dimostrazione evidente che la meritocrazia, troppo spesso proclamata a parole, fatica ancora ad essere applicata nei fatti. È inaccettabile che un regolamento penalizzi chi raggiunge risultati straordinari in anticipo rispetto ai tempi canonici. Le università dovrebbero valorizzare talenti come Giorgia, non punirli.”
Mulas, voce sempre più autorevole tra gli studenti universitari sardi, auspica un intervento immediato dell’Ersu e delle istituzioni accademiche competenti:
“Chiediamo una revisione urgente dei regolamenti, affinché questi siano strumenti di valorizzazione del merito e non barriere burocratiche. Dobbiamo sostenere l’eccellenza accademica, garantendo opportunità reali ai più meritevoli. È tempo di scegliere coraggio e lungimiranza, premiando chi dimostra talento e determinazione.”
Per Riccardo Mulas e Azione Universitaria, quella di Giorgia Cadeddu non deve restare una semplice anomalia amministrativa, ma trasformarsi in un’occasione per una riflessione più ampia:
“Questa storia deve farci interrogare sul significato vero del diritto allo studio, che non si limita soltanto all’accessibilità ma deve anche puntare a incentivare e premiare l’eccellenza. Serve una seria revisione, orientata verso la meritocrazia e la giustizia. Gli studenti più brillanti meritano di più, meritano di essere riconosciuti e sostenuti nel loro impegno.”
Azione Universitaria Sardegna è pronta a portare questa battaglia su tutti i tavoli istituzionali, perché premiare il merito non deve essere un’eccezione: deve diventare la regola.