In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, che si è celebrata il 3 maggio, la Commissione per gli affari dei detenuti ed ex-detenuti, la Società dei prigionieri palestinesi e l’Associazione Addameer per il sostegno ai prigionieri e ai diritti umani hanno affermato che le autorità d’occupazione israeliane continuano a imprigionare 16 giornalisti palestinesi, di cui quattro in detenzione amministrazione, senza accuse o processo.
In un rapporto pubblicato mercoledì, hanno dichiarato che le autorità d’occupazione continuano a limitare la libertà di opinione ed espressione dei palestinesi e a imporre censura e controllo su di essi, come parte dei loro strumenti di regime d’Apartheid, soprattutto attraverso arresti, intimidazioni, domiciliari e attacchi ripetuti durante il lavoro, nel tentativo di minare il loro ruolo nella società e di impedire loro di denunciare i continui crimini contro i palestinesi.
Tra i più gravi crimini e le violazioni contro i giornalisti vi è stato l’omicidio della reporter di Al-Jazeera in Palestina, Shireen Abu Aqleh, avvenuto lo scorso anno, il cui anniversario dell’assassinio ricorre l’11 maggio, oltre all’uccisione del giornalista Ghufran Warasneh.
Le tre organizzazioni hanno accusato Israele di aver intensificato la sua aggressione contro i giornalisti palestinesi nei Territori occupati.