La poesia del silenzio, ma anche la vitalità sorreggono un racconto costruito su duplici immagini allo specchio.
Dà vita a una serie di microstorie Maurizio Pighizzini, per cogliere attraverso i suoi 25 dittici fotografici l’anima ‘du paize’, in tabarchino il paese, ovvero Carloforte, sull’isola di San Pietro.
Amíme, guardami, è il titolo della mostra che sarà allestita dal 25 maggio all’1 giugno al Teatro Cavallera.
Ma il fotografo bergamasco mette in relazione i suoi scatti anche con gli spazi e i luoghi e li dissemina lungo strade e angoli di natura, in un itinerario da scoprire, fino al 28 settembre, attraverso una mappa che verrà messa a disposizione presso l’info point di Carloforte.
L’arte incontra l’ecologia nel progetto artistico site specific diretto da Pighizzini, produttore esecutivo Federico Gualdi, con la sua finalità sociale. Il ricavato della mostra servirà a finanziare progetti di educazione civica e sensibilizzazione nella tutela del mare e delle spiagge dell’isola di San Pietro. La mostra si sofferma attraverso le immagini “su questo splendido mondo dai rari tratti autentici, in modo fluido, sincero, con un reportage distorto e in chiave pop”, sottolineaPighizzini.
In Amíme il fotografo mette in luce differenti sfaccettature di questa comunità fatta di bellezza, natura, umanità. Accosta gesti, situazioni, sensazioni, persone, luoghi, dettagli. Il mare e il riflesso della terra, gli abitanti dell’isola e i turisti che la visitano, l’acqua e la sabbia, le onde e il vento. L’uomo e la donna. Elementi che si intrecciano per allestire un quadro unitario elegante, vivace, sensuale.
Moda, ritratto e fine art sono i campi d’azione del fotografo che lavora tra Parigi e Milano. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti fotografici tra cui il PX3 di Parigi, l’International Photo Awards di Los Angeles e il Tifa Awards di Tokyo.