Gonfalone d’Argento all’Istituto Lama Tzong Khapa

Martedì 24 settembre, Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ha consegnato il suo massimo riconoscimento, il Gonfalone d’Argento, all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia per l’impegno profuso nel ricercare il dialogo tra i popoli.

Un conferimento proposto dal consigliere segretario Diego Petrucci, presente alla cerimonia, e votato all’unanimità dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa.

A ricevere l’onorificenza la presidente dell’Istituto Lucia Landi.

Il presidente Mazzeo ha evidenziato come “il Centro abbia svolto in questi anni un grande lavoro di accoglienza, di inclusione, in grado di parlare anche a chi professa fedi differenti. In un mondo di guerra come quello in cui stiamo vivendo ora, c’è bisogno di luoghi di pace e in cui costruire pace, e l’Istituto di Pomaia in questo ha un ruolo fondamentale”.

Per il consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza Diego Petrucci “il buddhismo è una fede pacifica, che crede nel dialogo tra le religioni. Per noi è un onore ospitare il vostro centro in Toscana e nei prossimi mesi si realizzerà un progetto bellissimo, quello di costruire il primo monastero buddista d’Italia”. “In questa occasione – ha concluso – è importante ricordare la battaglia per il popolo tibetano che ogni giorno subisce l’aggressione della Cina. È giusto che il Consiglio regionale non rimanga in silenzio. Si tratta di una vicenda dolorosa che va ricordata. Dobbiamo farcene carico e non farla passare sotto silenzio”.

La sindaca di Santa Luce Giamila Carli ha sottolineato come “sia motivo di grande orgoglio vedere crescere il Centro”. “Per me – ha aggiunto – siete dei carissimi amici. Un raggio di sole che fende l’oscurità e illumina il mondo, che ci fa lasciare l’egoismo personale per dedicarci agli altri. Provo emozione e gratitudine per un Istituto che da quasi 50 anni è emanazione di valori universali. Accoglienza, gentilezza, compassione e tutela della vita sono architravi che nell’istituto trovano compimento. Ci siamo presi cura insieme dei più fragili e l’ambulatorio di medicina di comunità costruito con voi ne è un segno tangibile”.

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