La notizia dello scioglimento del comune di Goni, a seguito delle dimissioni del sindaco e di gran parte dei consiglieri comunali, rappresenta un campanello d’allarme per tutti i piccoli comuni sardi che lottano contro lo spopolamento, la mancanza di personale e la carenza di servizi.
Con soli 437 abitanti, l’amministrazione comunale di Goni non è riuscita a reggere il peso della burocrazia e la continua diminuzione delle risorse. La sua storia è purtroppo simile a quella di tanti altri piccoli borghi che, uno dopo l’altro, si vedono costretti a ridurre la propria efficienza amministrativa a scapito della popolazione, in particolare quella più fragile. “Le cause di questa emorragia sono tante e complesse: l’invecchiamento della popolazione, l’esodo dei giovani verso le città, la difficoltà a reperire personale qualificato, i tagli alle risorse statali. Ma un fattore chiave è sicuramente la mancanza di un sistema di gestione efficiente e moderna”, dichiara Ricciotti Usai, Segretario Regionale Confsal UNSA.
“Oggi il nostro pensiero va alla Sindaca di Goni per il coraggioso atto di protesta e a una comunità ferita che si sente dimenticata dalle istituzioni”. I piccoli comuni, spesso privi di competenze e professionalità specifiche, si trovano ad affrontare compiti burocratici complessi e onerosi che sottraggono tempo ed energie alla gestione dei servizi essenziali per i cittadini. A questo si aggiunge la disparità retributiva tra i lavoratori dei comparti locali e quelli dell’amministrazione regionale. Secondo una ricerca della Fondazione IFEL, la differenza di stipendio tra un dipendente comunale e uno regionale a parità di mansione può arrivare fino al 30%, con un conseguente esodo di personale dai comuni verso l’amministrazione regionale. “Questa situazione è inaccettabile e contribuisce ulteriormente al declino dei piccoli comuni”, dichiara Elia Pili, Segretario Regionale del Sindacato Confsal.
“È necessario un intervento immediato per colmare il divario retributivo e creare un sistema di gestione più efficiente. Un comparto unico regionale potrebbe essere la soluzione. Per questo rivolgiamo un appello alla Presidente della Regione Sardegna, onorevole Alessandra Todde, agli assessori competenti e al Consiglio Regionale affinché si attivino da subito per velocizzare la realizzazione del comparto unico regionale, atteso da più di 17 anni”. Solo attraverso un’unione di forze e competenze, unita a una politica di equità retributiva, sarà possibile invertire la rotta e salvare i tanti piccoli comuni che rappresentano la ricchezza e l’identità della nostra Isola. Non possiamo permettere che quello che è successo a Goni accada ad altre comunità.