Anche Goran Bregović tra i protagonisti del ventiseiesimo festival Dromos: il musicista e compositore balcanico in concerto con la sua Wedding and Funeral Band il 13 agosto a Neoneli.
Trombe, tromboni, grancassa, clarinetto, sassofono e voci bulgare: sarà un mix tra sonorità del folklore slavo, polifonia sacra ortodossa e elementi rock.
Nella scaletta gli storici successi del musicista e compositore bosniaco, brani tratti dai suoi album più recenti.
Ma anche qualche anticipazione del suo nuovo progetto di prossima uscita.
Nato nel 1950 a Sarajevo da madre serba e padre croato, Goran Bregović ha conosciuto i primi grandi successi con i Bijelo Dugme, il gruppo rock da lui fondato nel 1974 e cresciuto in tutto l’Est Europa fino alla fine degli anni ottanta, con dodici album all’attivo venduti in milioni di copie e folle di spettatori a ogni concerto.
Ma è stato poi il connubio con il cinema del regista Emir Kusturica a consacrare la fama di Bregović a livello mondiale attraverso le sue musiche per film come “Il tempo dei gitani” nel 1988, “Arizona dream” nel 1993 (dove a cantare alcune canzoni della colonna sonora è Iggy Pop) e”Underground”, Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1995. Con la sua Wedding and Funeral Orchestra, gruppo eterogeneo di dimensioni variabili (da nove a diciannove elementi e fino a sessanta in occasioni speciali), Bregović percorre da più di vent’anni tutti i continenti in un tour senza fine che finora conta oltre tremila spettacoli.
Con lui sul palco di Neoneli alle prese con chitarra e sintetizzatore ci saranno Bokan Stankovic e Dragic Velickovic alle trombe, Stojan Dimov al sax e al clarinetto, Aleksandar Rajkovic e Milos Mihajlovic ai tromboni, Muharem Redžepi al goc (la grancassa tradizionale) e le voci bulgare di Ludmila Radkova Trajkova e Daniela Radkova – Aleksandrova.
I biglietti, a 25 euro (più diritti di prevendita), si possono acquistare sul sito di Dromos, dove sono in vendita anche quelli per i concerti già annunciati in programma all’anfiteatro di Tharros del quartetto di Brad Mehldau, Chris Potter, John Patitucci e Jonathan Blake (19 luglio), della pianista giapponese Hiromi (20 luglio), di Jan Garbarek e Fatoumata Diawara a Oristano (rispettivamente il 27 e il 28 luglio), e di Roberto Fonsecaa Donigala Fenughedu (2 agosto).