Si è tenuta a Forlì la cerimonia del Premio Mameli, organizzato da ENAC – Ente Nazionale Attività Culturali, un riconoscimento a coloro che, a livello nazionale, si sono distinti nel campo della cultura.
Oltre al pubblico numerose le autorità presenti tra cui il vicesindaco Vincenzo Bongiorno, il capitano Moretti in rappresentanza dei Carabinieri della Compagnia di Forlì e l’associazione del Gruppo degli Alpini di Forlì, rappresentata da Carlo Augelli.
Presenti i massimi dirigenti ENAC della regione Christian Pirini per la Romagna e Graziano Elmi per l’Emilia oltre al presidente nazionale dott. Maurizio Abbate.
Prima del conferimento dei premi, sono stati ufficializzati i protocolli d’intesa tra ENAC ed Assimea, Associazione Italiana delle Imprese, con l’intervento del prof. Raffaele Ranieri e del dott. Ernesto De Rosa.
E’ seguito un momento di grande emozione quando il gruppo degli alpini di Forlì ha intonato l’inno di Mameli accompagnato da tutti i presenti che si sono alzati in piedi, Subito dopo l’intervento del dott. Maurizio Abbate ha spiegato le ragioni di tale premio, da ricercarsi soprattutto nella necessità di premiare le eccellenze della cultura italiana che non trovano spazio a causa dell’ormai consuetudine nell’assegnare riconoscimenti esclusivamente a coloro che si adeguano alle logiche del politicamente corretto prendendo la propria capacità critica e creativa.
Durante la premiazione per la categoria Arte il riconoscimento è andato a Walter Marin “per come cattura nel gesto pittorico … il tratto di una vita”, con gli altri finalisti Gabriele Marchesi ed Eugenio Orciani.
Nella categoria Biofilia il vincitore è stato Stefano Momentè “per aver divulgato, coerentemente da oltre 20 anni, il significato filosofico e culturale del veganismo pratico e teorico”, con i finalisti Eleonora Coletta e Michele Dalla Palma.
Per la categoria Giornalismo il premio è stato conferito a Francesco Borgonovo “per avere condotto magistralmente il programma “1984 Piano di Fuga”, capace di analizzare vicende complesse, mantenendo il pluralismo dell’informazione” che ha avuto la meglio sulla redazione de “L’Antidiplomatico” e Alberto Alpozzi, giunti insieme a lui in finale.
Per la categoria Narrativa il premio è stato conferito a Paolo Zardi “per il romanzo “La Meccanica dei Corpi”, capace di raccontare la complessità delle scelte che definiscono ogni vita umana”. In finale anche Simona Arcidiacono e Alessandro Ricci.
Nella categoria Saggistica vincitore Lamberto Rimondini “per il prezioso contributo offerto, con la sua opera “L’altra storia dell’Italia”, alla comprensione delle vere ragioni, dinamiche e azioni che hanno caratterizzato la nostra Patria” con i finalisti Francesco Amodeo e Giacomo Gabellini.
Alla categoria Teatro il vincitore è stato Michele Nani, “attore dotato di potenti mezzi espressivi, per essersi inserito, rinnovandola, nella tradizione dei “caratteristi” del teatro italiano” giunto in finale insieme a Pia Lanciotti e Luca Barbareschi.
Per la categoria Tradizione il premio è andato a Claudio Lanzi, “per avere fondato la struttura di ricerca “Simmetria”, volta al recupero ed allo studio della musica, della geometria e della scienza, sacralmente intese” con i finalisti Marina Simeone e Davide Ferrante.
A Nicoletta Forcheri è stato assegnato il premio Speciale “per la sua opera di analisi del sistema economico finanziario, in particolare per il suo contributo al Piano di Salvezza Nazionale e per la sua originale idea della Moneta Cassa” mentre il premio alla Memoria è stato attribuito ad Ennio Calabria, “per i suoi messaggi di umanità in un mondo in cui l’arte rischia di meccanizzarsi, perdendo la sua vera essenza”.