Vorrei parlare della relazione che esiste fra l’operazione psicologica del Covid-19 e il suo effetto diretto sullo stato di salute fisica e mentale, generale, della popolazione. È noto che il terrore blocca la mente umana ed è stato in grado di condizionarla a tal punto da far credere alle masse, grazie ai mass media, che il covid fosse l’equivalente dell’ebola in termini di letalità, addirittura incurabile, e far accettare loro cose impensabili fino a pochi mesi prima, quali: il fascismo di stato, l’obbligo vaccinale, il lasciapassare, la persecuzione dei dissidenti, ecc. ecc. Non mi dilungo su questo perché l’argomento è già stato trattato in modo approfondito da esperti del settore.
Esistono, tuttavia, altri effetti meno noti e molto meno descritti che hanno, secondo il mio parere, una valenza straordinariamente importante di cui si è parlato poco o nulla. Comprenderli, quindi, assieme ai loro meccanismi ci può aiutare ad evitare di cadere nello stesso tranello nelle prossime occasioni, visto lo schema che usano in genere viene replicato.
Questo è lo scopo di questo articolo.
Due considerazioni introduttive.
Il sistema immunitario e la mente (la volontà in particolare) sono strettamente collegate e rappresentano le due dotazioni più importanti che ci sono state fornite per mantenerci in un buono stato di salute psicofisica. Corpo e mente sono una di fronte all’altro e si influenzano reciprocamente in positivo o in negativo. In medicina si distinguono due meccanismi interiori importanti: l’effetto placebo e l’effetto nocebo. Il primo potenzia, mentre il secondo ostacola, fino a renderlo impossibile, un processo di guarigione. Nessun farmaco, neanche il più potente al mondo, può risultare efficace senza la presenza di un sistema immunitario minimamente efficiente e senza una volontà di vivere sufficiente del paziente. Entrambi risentono, infatti, del contesto psicosociale in cui la persona si trova.
Allargando leggermente il concetto, un fattore di stress o un trauma può creare disarmonia e perdita di equilibrio psicofisico in una persona e le sue difese immunitarie di conseguenza si possono abbassare. Il risultato pratico e che la stessa persona diventa più esposta ed attrae maggiormente malattie di ogni genere, con un’aumentata probabilità di ammalarsi e di fare, inoltre, più fatica a guarire. La legge naturale, non a caso, insegna che: “simile attrae simile”; in questo caso: “disarmonia attrare disarmonia”; e la disarmonia attrae malattia.
Quando questa condizione di stress si protrae nel tempo, può comportare l’aggravamento delle patologie croniche già presenti e/o l’insorgenza di nuove anche in soggetti sani, inclusi agenti infettivi quali il Sars-CoV-2.
Quello che vale per un individuo vale anche per delle comunità e/o intere popolazioni.
Durante la Seconda guerra mondiale, i bombardamenti a sorpresa di Dresda e le due bombe atomiche in Giappone hanno avuto lo scopo precipuo di creare un trauma fortissimo in pochissimo tempo, sradicando preventivamente eventuali velleità di rivalsa nei sopravvissuti e nell’intera popolazione di quegli stati. Militarmente questo approccio è stato mantenuto impunemente anche in tutte le altre guerre NATO in cui si è “esportato democrazia”. Ricordo i bombardamenti NATO in Kosovo cui partecipammo anche noi.
Fra le fonti di stress cronico generale, che perdura ancora oggi, c’è sicuramene il caso del bombardamento mediatico Covid subito per circa tre anni (bollettino morti /contagiati 3 volte al giorno durante i pasti, lockdown per 8 mesi, mascherine obbligatorie, distanziamento, ecc.). L’impatto è stato oggettivamente negativo sull’equilibrio psicofisico delle masse, rompendone appunto l’armonia, il ritmo e il tono. Inducendo le masse a concentrarsi automaticamente su pensieri e scenari sempre più negativi, generando costante pessimismo sulle prospettive (spirale negativa) cronicizzando e aggravando progressivamente il problema. La “psiconeuroendocrinoimmunologia/PNEI” spiega scientificamente e nei dettagli tutto questo processo.
Gli effetti sono stati un evidente: “effetto nocebo potenziato”.
Il cuore dell’operazione militare Covid-19, è esattamente questo.
Perché lo avrebbero fatto? Per avere la garanzia di ottenere il massimo contagio possibile con un virus simil influenzale, creare così il massimo stato di preoccupazione, panico e caos, favorendo allo stesso tempo anche il massimo numero di morti Covid possibile. Per spingere la popolazione a vaccinarsi, in modo coercitivo, con un prodotto sperimentale coperto da segreto militare.
Le evidenze non mancano. Una per tutte, il caso del gruppo di controllo degli Amish negli USA. Gli effetti del Covid su questa popolazione risultano più che significativi.
Gli Amish hanno avuto un tasso 90 volte inferiore al tasso di mortalità per infezione Covid del resto del paese. Si tratta di una comunità tradizionalista che rifiuta la gran parte della modernità e della tecnologia, che vive del frutto della loro economia, incentrata sull’agricoltura. Vivono, quindi, prevalentemente all’aperto la gran parte del tempo dell’anno e si nutrono in modo naturale. Non guardano, quindi, la TV e soprattutto non hanno mai seguito le linee guida CDC/OMS. Nessun isolamento, nessun lockdown, nessuna mascherina, nessun green pass, nessun vaccino ecc.
In altre parole, non si sono esposti né conformati al bombardamento mediatico. Hanno così potuto sviluppare un’immunità di gregge contro l’infezione e, soprattutto, contro lo sviluppo della malattia grave.
Ma adesso chiediamoci cosa ci aspetta nel prossimo futuro dal programma del Great Reset. Cerco di ricostruire brevemente le pietre miliari che l’Agenda ONU 2030 (tutto si riconduce ai documenti ONU) ha pianificato per noi, sottoscritta da 196 governi nel 2015.
Le prossime tre fasi (2+1) sono le seguenti:
- OMS come governo globale, entro il 2024, grazie al diversivo/espediente dell’”One Health”, le modifiche introdotte nel Regolamento Sanitario Internazionale e alla cessione di sovranità sanitaria che è in fase di discussione proprio in questi mesi.
- “Digitalizzazione della società”, grazie ai fondi del PNRR, entro il 2025 e
- il “Cambiamento climatico”, finanziato anche questo dal PNRR, entro il 2030, con l’ossessione ideologica del controllo del clima tramite il controllo assoluto dei comportamenti delle persone.
Il compimento del piano, tuttavia, si concretizza con la realizzazione, sempre entro il 2030, delle “Città dei 15 minuti” o SMART Cities. La città di Oxford è stata la prima in Europa a dichiararlo e ad iniziare ad attuarlo. In Italia la prima “Città dei 15 minuti” sarà Cagliari, forse perché come Maui è su un’isola.
Si tratta di città che si stanno dotando di sistemi di controllo e sorveglianza digitale con rilevamento biometrico continuo e sistemico per confinare in distretti circa i due terzi della popolazione.
Ad Oxford la popolazione da mesi sta scendendo in piazza per dimostrare la loro disapprovazione su una scelta imposta loro dal governo. Stanno mettendo in atto azioni di disobbedienza civile, selvaggia, per impedire la realizzazione di queste carceri elettroniche. La mobilità dei privati, infatti, al di fuori del distretto di appartenenza, è dichiarato verrà limitata e condizionata. In pratica non si potranno più muovere liberamente ma dovranno seguire le regole e i permessi arbitrari imposti dalla amministrazione locale, grazie ad un sistema di crediti sociali e relativo sistema sanzionatorio. L’impatto sulle piccole medie imprese (PMI) si prevede sarà inevitabilmente devastante, favorendo invece il business delle Company globali.
Per aver successo queste città dei 15 min è richiesto che si aderisca volontariamente all’ID Digitale (documento di ID digitale e Portafoglio di ID digitale Europeo), che sarà abbinata al conto corrente della persona, e al Denaro elettronico che prevede l’abolizione del denaro fisico, cartaceo. Un’unica moneta virtuale, con scadenza temporale, che consentirà il controllo e la sorveglianza sistemica e il prelievo diretto delle sanzioni economiche dai conti correnti della persona.
In questo impianto di controllo generale si inseriranno, inoltre, le vaccinazioni programmate, decise sempre dall’OMS. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-25 proposto dal Governo Meloni e sottoscritto questo mese dalle Regioni ne è la diretta espressione. Si prospetta un’esistenza per le persone, quindi, fortemente medicata (somministrazione periodica di vaccini di tutti i tipi) e spesa prevalentemente in spazi e ambienti confinati, con un’esposizione mediatica da cui sarà impossibile sottrarsi. Orwell 1984, tal quale. Esattamente il contrario di una vita naturale spesa al sole e all’aria aperta da cui anche noi proveniamo.
Ma qual è il risultato complessivo che si vuole ottenere con questo piano del Great Reset? Selezionare progressivamente una nuova specie umana priva, appunto, di forza di volontà, assuefatta, rassegnata con un sistema di difese immunitarie limitato, cioè decisamente debole. Incapace, quindi, di poter perfino soltanto pensare a ribellarsi alle decisioni dei governi. Insomma, la realizzazione dell’ideologia espressa pubblicamente da almeno 100 anni dai loro numerosi ideologi da Aldous Huxley (Brave New World) e a Noah Harari del WEF. L’uomo che stanno selezionando, grazie alla sottrazione e al trasferimento delle conoscenze umane a favore dell’Intelligenza Artificiale, diventerà secondo i loro piani entro il 2030 un “uomo inutile, superfluo”. Sostituito nella gran parte dei lavori o dalla robotica o dalla Intelligenza Artificiale.
Come dice, concludendo, in modo ineccepibile il Prof Vittorino Andrioli… “un nuovo uomo senza mente e senza anima” che riduce la sua esistenza al livello corporeo, regredendo così a “Homo faber”, che vive concentrato sui suoi soli istinti di sopravvivenza primordiali. Non più “cogito ergo sum” ma “faccio, dunque non sono morto”. Tradotto in termini pratici: lo schiavo ideale di tutti i totalitarismi.
Quali soluzioni?
Di seguito alcune proposte:
- Non cedere alla paura, ma controllarla con l’uso della ragione. Supportarsi reciprocamente nei momenti del bisogno. Non isolarsi. “Non partecipare al male”.
- Rimanere uniti nelle nostre comunità (vaccinati e non vaccinati) in cui vogliamo vivere un’esistenza umana, rinunciando magari alla TV e sottraendoci anche all’esposizione ai social. Vedasi le comunità Amish. Vivere all’aria aperta e al sole regolarmente e il più possibile.
- Non seguire le indicazioni del governo e dell’OMS che attaccano da sempre la salute di noi cittadini.
- Dire NO all’OMS, dire NO alle Smart cities, dire NO all’Identità digitale, NO al Denaro elettronico, usando il più possibile contante. Il denaro elettronico potrà sembrare comodo ma serve ad arricchire a sproposito le banche e ad impoverire sempre di più le persone. Ridurre anche al massino l’uso degli smartphone e delle app governative o meno. Smettendo di fornire i nostri dati sensibili e biometrici alle Big Tech che li usano per potenziare l’Intelligenza Artificiale e manipolarci
- Disobbedienza civile, selvaggia. Vedasi i cittadini di Oxford vs l’introduzione della “smart city” e delle videocamere a riconoscimento biometrico.
- Coltivare e incoraggiare la fiducia verso chi se la merita, l’empatia, la simpatia, l’aggregazione e l’unione, le arti e la bellezza.
- Non accettare il caos e il disordine.
- Disimparare gli archetipi in cui siamo stati cresciuti e formati, quali: “separazione, competizione e conflitto” di cui si nutre il sistema predatorio occidentale.
- Elevarsi mentalmente e spiritualmente al di sopra della condizione in cui ci vogliono rinchiudere convincendoci che è ineluttabile.
- Coltivare la speranza, la forza di volontà, pensieri positivi, l’ottimismo e la fede che il cambiamento della situazione è possibile.
- Costruire da zero una società umana parallela, con i suoi processi chiave (scuola, commercio, produzione, stato, ecc.), senza uscire da quella attuale (no isolarsi), per essere pronti a virare al 100% su quella nuova, quando l’attuale imploderà.
“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro Frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti, dunque, li potrete riconoscere.”
Gesù Cristo dal Vangelo di San Matteo Apostolo ed Evangelista (7,15-20)
di Leonardo Guerra
laurea in biologia molecolare con tesi sperimentale sul mRNA nel 1982 c/o UNIFE.
Ho ricoperto ruoli dirigenziali in Ricerca e Sviluppo e nel settore dei Rapporti Istituzionali, di primarie Multinazionali farmaceutiche fino a Giugno 2020.
Co-Fondatore di una Start Up Biotech (RARESPLICE srl) per la cura di malattie genetiche rare.
Da Luglio 2020, opero come Consulente free-lance e da Dicembre 2022 vice coordinatore per la Regione Veneto dell’Associazione ContiamoCi!