Apochi mesi dal vertice del G7, la città giapponese di Hiroshima commemora il 78mo anniversario dal bombardamento atomico subito la mattina del 6 agosto 1945 ad opera degli Stati Uniti.
Rappresentanti di 111 paesi e dell’Unione europea hanno partecipato alla commemorazione, il numero più alto mai registrato.
Al pari dell’anno scorso, la Russia e la Bielorussia non sono state invitate a causa del conflitto in Ucraina.
Durante la cerimonia, svoltasi come da tradizione all’interno del parco che ospita il Memoriale della Pace, al centro della città, il sindaco Kazumi Matsui ha elogiato la storica visita avvenuta in maggio, esortando i leader delle principali economie mondiali ad abbandonare l’idea che le armi nucleari siano un deterrente per la guerra: “Il mondo deve confrontarsi con l’idea che le minacce nucleari attualmente espresse da alcuni governanti rivelano la follia della teoria del possesso di ordigni atomici”, ha detto Matsui ribadendo che “occorre immediatamente intraprendere misure concrete per allontanarci dall’attuale pericolo e incamminarsi verso il nostro mondo ideale”. Alle 8:15 il rintocco della campana ha scandito l’inizio del minuto di silenzio: l’orario esatto di 77 anni fa in cui l’ordigno atomico venne sganciato dal bombardiere B29 statunitense ‘Enola Gay’, causando la morte di circa 140.000 residenti. Una seconda bomba venne utilizzata su Nagasaki il 9 agosto, decretando di fatto la fine della Seconda guerra mondiale sei giorni dopo, con la resa incondizionata del Giappone.
Presente all’evento anche il premier Fumio Kishida, originario e membro del collegio elettorale della città nel sudovest dell’arcipelago, e il principale artefice della realizzazione del G7 a Hiroshima. Il vertice ha prodotto il primo documento congiunto sul disarmo nucleare, intitolato ‘Visione di Hiroshima’, in cui il Trattato di non proliferazione nucleare viene definito come “la pietra miliare” e la “base” per il disarmo.