In piena campagna antincendio, il sindacato nazionale autonomo forestali Snaf minaccia lo stato d’agitazione “se non saranno prese immediate soluzioni da parte dei vertici di Forestas, in merito alle condizioni di lavoro dei nuclei operanti sul fuoco in Sardegna: troppe falle nei parametri di sicurezza – a giudizio della sigla – a partire dal numero di operatori per singola squadra, giudicato insufficiente, fino all’elevata età media dei lavoratori che si avvicina ai sessant’anni”.
La denuncia arriva in un momento di emergenza per il comparto, quando la morsa degli incendi fa sentire il suo peso con la maggior pressione in tutta l’Isola.
Siamo gli invisibili del fuoco e, pur operando quotidianamente in prima linea, non esistiamo per l’opinione pubblica se non quando ci lasciamo la pelle”.
Il riferimento è alla recente scomparsa di un autista forestale in forze al servizio territoriale di Lanusei, morto il 25 luglio dopo una giornata campale combattuta senza sosta sul fronte del fuoco. Questa tragedia, si legge nel documento dello Snaf, ha dimostrato “nella maniera peggiore che l’operatività dei nuclei Aib composti da autista e un solo operatore risultano essere esposti a rischi molto elevati”. Secondo il sindacato, “questo è uno dei punti critici sui quali occorre porre rimedio tempestivamente: il carico eccessivo delle operazioni di spegnimento e bonifica grava su due sole unità per squadra, ne consegue che l’allontanamento in solitaria di un singolo operatore dal mezzo botte, nelle fasi di spegnimento, nella stesura e l’utilizzo della linea manichette, senza essere coadiuvati da altri colleghi risulta eccessivamente rischioso”.
Ma l’elenco delle criticità non finisce qui. I forestali dello Snaf denunciano condizioni di lavoro insostenibili (turni con temperature oltre 35°, mezzi obsoleti e vedette fatiscenti), carenza di attrezzatture (radio interfoniche e torce a inserto casco), vestiario scadente e tutti i limiti presenti nei dispositivi di protezione individuale.
L’appello ai vertici di Forestas è quello “ad aprire il prima possibile l’accesso ai turnover con la tempestiva assunzione di personale giovane e qualificato, in modo tale da ripristinare le postazioni e le vedette”.
“Già il 27 luglio era stata inoltrata da parte nostra la richiesta di un tavolo urgente con i vertici di Forestas per ridiscutere i parametri di sicurezza dei nuclei – attacca l’esponente sindacale Gianvito Marongiu