I portuali vogliono bloccare l’invio di armi a Israele

La storia dei lavoratori dei trasporti è sempre stata chiaramente dalla parte della pace, contro il fascismo, il razzismo, contro ogni occupazione e oppressione dei popoli.

Per questo motivo, non possiamo tollerare la trasformazione dei porti, degli aeroporti, delle navi e dei treni d’Europa in centri di traffico di morte.

Non possiamo tollerare le operazioni di carico e scarico di navi, aerei, ecc. che trasportano armi nel conflitto o che forniscono servizi logistici ad esso, per contribuire ad alimentare un sistema che massacra ogni giorno migliaia di persone innocenti, soprattutto donne e bambini.

In risposta ai drammatici appelli del popolo e dei lavoratori palestinesi, i sindacati che firmano questo appello e che rappresentano i lavoratori dei trasporti in Italia, Grecia e Turchia, ribadiscono la propria  decisione comune di fermare e impedire qualsiasi carico e scarico di armi, materiale bellico o qualsiasi mezzo che possa continuare ad alimentare il massacro del popolo palestinese.

Per noi questa iniziativa congiunta è un altro passo avanti nella lunga e gloriosa tradizione di pace dei lavoratori europei dei trasporti.

Saremo in prima linea in tutte le azioni e le manifestazioni per chiedere la fine immediata del massacro di Gaza.

Chiediamo che i governi dei nostri Paesi fermino il trasferimento di armi dai nostri porti e fermino  il sostegno alla mano che sta uccidendo il popolo palestinese.

Per la pace con la Palestina libera

Invitiamo i sindacati dei portuali, dei lavoratori delle navi, dei lavoratori degli aeroporti, dei ferrovieri e di tutti i lavoratori dei trasporti in Europa a sostenere la nostra iniziativa e a chiedere un’azione congiunta dei lavoratori dei nostri settori in tutta Europa.

Italia, USB Trasporti

Grecia, Sindacato portuali ENEDEP-COSCO, Porto del Pireo

Grecia, STEFENSON, PEMEN, PEEMAGEΝ Sindacati marittimi

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