È finita l’era degli Assad. Bashar al Assad a mezzanotte ha lasciato Damasco per la base russa di Hmeinim.
Ieri sera alle 19 due fonti siriane ribadivano che Homs, la terza città del paese rimaneva sotto il controllo dell’esercito siriano. Due ore dopo il SOHR segnalava l’inizio del ritiro governativo. Alle 21.45 il ritiro era conclamato e alle 22.00 i militanti giravano liberi per Homs. Era l’epilogo per Assad: evita il bagno di sangue a Damasco e si salva la vita.
Nella notte i terroristi jihadisti hanno annunciato di aver rilasciato tutti coloro che sono stati “ingiustamente detenuti” sotto il presidente Bashar al-Assad, liberando i massimi comandanti dell’Isis.
“Monitoriamo con attenzione e preoccupazione la rapida evoluzione della situazione in Siria”: lo scrive su X il sottosegretario generale per gli affari umanitari e il coordinamento degli aiuti di emergenza dell’Onu, Tom Fletcher.
“I nostri team principali rimangono sul posto per fornire assistenza. Tutte le parti devono garantire che i civili siano protetti, che possano muoversi liberamente e che sia facilitato l’accesso a coloro che hanno bisogno di assistenza umanitaria, ovunque si trovino”, si legge inoltre nel messaggio.