I Vigili del Fuoco alla 80° alla mostra del cinema di Venezia con il cortometraggio “La Campanella”

Il 7 settembre, alle ore 10.15, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parteciperà, presso l’hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla presentazione del cortometraggio di Antonio Maria Castaldo “La Campanella”, prodotto dal Dipartimento dei Vigili del fuoco in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà.

Il docufilm racconta la storia di Villa Bellavista che ha accolto gli orfani dei Vigili del fuoco nel dopoguerra. Il lavoro rientra in un percorso di valorizzazione e tutela della storia dei Vigili del fuoco e arriva dopo altri due cortometraggi, “Fuoco Sacro” e “Sulle tracce del fuoco”, entrambi disponibili su RaiPlay.

“La Campanella”, riporta alla luce la storia dell’istituto nazionale maschile per gli orfani figli dei Vigili del fuoco di Borgo a Buggiano, in provincia di Pistoia, attraverso il ricordo e il racconto di chi in quel luogo è cresciuto. In 19 minuti due personaggi, un vigile del fuoco e un anziano, inizialmente estranei e lontani si incontreranno attratti dalla forza di un legame che ha radici in un passato importante per entrambi. “Uno sguardo intenso che attraversa la distanza del tempo per disvelare il senso profondo di quei valori che, immutati, da sempre animano e ispirano i nostri Vigili del fuoco” ha evidenziato il titolare del Viminale.

Il Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, Laura Lega, sottolinea che: “nel raccontare i Vigili del fuoco ci si è resi conto che non si stava parlando solo del Corpo Nazionale, ma si stava narrando la storia italiana del dopoguerra in un periodo in cui lo Stato si faceva genitore dei figli dei propri dipendenti rimasti orfani”.

La storia di quegli anni importanti per l’Italia sarà raccontata dallo storico Alessandro Barbero. Il regista e vigile del fuoco Antonio Maria Castaldo: “mi sono reso conto, durante il lavoro di ricerca, che un’istituzione ha un futuro solo se è consapevole del proprio passato. Il suono della campanella che ancora scandisce la vita nelle nostre caserme, questa volta ci ha fatto riscoprire una storia che si stava perdendo nel silenzio dell’oblio”.

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