Per celebrare la Giornata internazionale dei diritti umani del 10 dicembre, la Federazione internazionale dei giornalisti ha pubblicato i primi risultati del suo rapporto annuale del 2024 sui giornalisti e gli operatori dei media uccisi nell’adempimento del loro dovere. Secondo gli ultimi dati, ancora incompleti, dal 1° gennaio sono stati uccisi 104 operatori dei media, tra cui 12 donne.
Nel 2023 l’Ifj aveva documentato 129 decessi, tra cui 14 donne, uno degli anni più letali per i giornalisti da quando la Federazione internazionale ha iniziato a pubblicare l’elenco dei giornalisti uccisi nel 1990.
Al 10 dicembre 2024, l’Ifj conta 520 giornalisti in carcere, con un forte aumento rispetto al 2023 (427) e al 2022 (375).
«Queste tristi cifre – ha commentato il segretario generale dell’Ifj, Anthony Bellanger – mostrano ancora una volta quanto sia fragile la libertà di stampa e quanto sia rischiosa e pericolosa la professione del giornalismo. Il bisogno di informazione del pubblico è molto reale in un momento in cui regimi autoritari si stanno sviluppando in tutto il mondo. È richiesta una maggiore vigilanza da parte della nostra professione. Esortiamo gli Stati membri delle Nazioni Unite ad agire per garantire l’adozione di una convenzione vincolante sulla sicurezza dei giornalisti».