Una straordinaria festa di musica per celebrare lo straordinario traguardo di uno dei gruppi più rappresentativi impattanti e popolari sulla scena isolana, nazionale e internazionale
“E pensare che, siamo ancora qui”. Non è un “semplice” motivato in musica, è la verità del racconto, la piena consapevolezza dell’essere e del persistere, la certezza della strada intrapresa e della meta da raggiungere. Al ritmo di un levare incessante contaminato di Sardegna ma intriso di contaminazioni dettate del gusto, dall’esperienza, dal viaggio, dalle individualità prestate alla causa che uniscono le peculiarità per dare forma vita e sostanza ai 20 anni di musica dei Train To Roots.
Vent’anni sono un traguardo importante per Simone Pireddu Bujumannu (voce), Antonio Leardi Papa ‘Ntò’ (Keyboard), Giampaolo Bolelli Jambo (basso), Stefano Manai Stiv Man I (chitarra) e Tommaso Ieri Pol (batteria). Sette album in 20 anni non sono cosa di poco conto: da “Train To Roots del 2005” ad “Ancora Qui” del 2023. Sono “oltre” la maturità anagrafica, sono la consacrazione della maturità artistica. E vanno festeggiati.
Li festeggeranno, i Train To Roots, il 21 giugno dalle ore 19,30 sul Lungomare Barcellona di Alghero in un evento ad hoc griffato Roble Factory – con il supporto di Comune di Alghero, Fondazione Alghero, Pro Loco Alghero, Festa della musica – insieme ai loro fan e ad un po’ di amici speciali come Bunna (Africa Unite), Claudia Aru, Isla Sound Sardinia e Jahlsas Sound System. Una serata che già in partenza promette spettacolo, e che ha tutta una storia da raccontare capace di appassionare chiunque avrà il piacere di condividerla fronte palco senza risparmiare energia e voglia di ballare e saltare e cantare e celebrare questo prepotente e bellissimo anniversario.
Nati in Sardegna nel 2004, i Train To Roots sono una delle band più rinomate della scena reggae italiana e hanno conquistato il pubblico in centinaia di concerti in tutta Europa. Caratterizzati da una maturazione costante e da live esplosivi, nella sua discografia il gruppo ha mantenuto un mix particolare di stili e lingue, dimensione in cui trovano spazio le varie sfumature della musica giamaicana e della black music con testi impegnati e divertenti in italiano, sardo e inglese.