Il Bari affronterà in finale il Cagliari con il vantaggio di avere a disposizione due risultati su tre.
Una prerogativa di non poco conto come quella di affrontare la gara di ritorno tra le mure amiche del San Nicola con una imponente cornice di pubblico (più di 50.000 sostenitori al seguito).
La squadra allenata da Michele Mignani si è classificata terza alle spalle di Frosinone e Genoa, già promosse in serie A ed ha a lungo conteso alle due battistrada l’accesso alla massima serie.
Ad un certo punto della stagione ha avuto una flessione che è risultata fatale e non è riuscita a recuperare rispetto alle dirette avversarie. E’ stato comunque un campionato di vertice per i biancorossi del patron De Laurentiis, matricola terribile del torneo come il Sudtirol.
65 punti nella classifica finale frutto di 17 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte, con 58 gol fatti e 37 subiti. La squadra pugliese vanta una media gol di 1,5 a partita, il secondo attacco del torneo dopo il Frosinone mentre solo la quinta difesa del torneo.
Il team di Mignani vanta in media un 52% di possesso palla, 45% di tiri nello specchio della porta, ben 82% di passaggi riusciti, 64% di contrasti vinti, 51% di duelli vinti. 493 falli fatti e 552 falli subiti, 90 cartellini gialli e 6 rossi.
Nella semifinale dei play off Cheddira e compagni hanno avuto la meglio del Sudtirol dopo aver perso di misura 1 a 0 nella gara di andata e vinto in quella di ritorno con il medesimo risultato con gol di Benedetti al ’70 minuto.
Hanno avuto accesso alla finale grazie al miglior posizionamento in classifica rispetto alla squadra di Bisoli.
L’allenatore dei baresi è Michele Mignani, genovese, classe 1972, tra le sue esperienze come coach Olbia, Modena e Siena dove era stato anche in passato buon giocatore. Interpretava il ruolo di difensore centrale, elegante e dedito all’impostazione del gioco.
Dal suo arrivo sulla panchina del Bari, Michele Mignani ha abituato i tifosi biancorossi ad un sistema di gioco ben definito: il 4-3-1-2. Un modulo che prevede un rombo a centrocampo, con un vertice basso (il regista davanti alla difesa), un vertice alto (il trequartista) e due mezzali, con due punte in attacco. Ultimamente però ha preferito un più accorto schieramento, un 4-3-2-1, ad “albero di Natale”.
Il cannoniere della squadra e probabilmente l’elemento più rappresentativo è Walid Cheddira, marocchino con cittadinanza italiana (è nato a Loreto), classe 1998, nazionale del suo paese natale con cui ha partecipato all’ultima edizione del Campionato del mondo svoltosi in Arabia Saudita giungendo addirittura con il Marocco in quarta posizione, assoluta rivelazione della manifestazione.
Tanta gavetta per il possente attaccante numero 11 (alto 1,87), Arezzo, Parma, Lecco, Mantova tra le sue squadre. E’ esploso definitivamente solo quest’anno mettendo a segno in stagione complessivamente 22 reti (17 gol in campionato con 7 assist e 5 in coppa Italia). La sua attuale quotazione di mercato è salita a 8 milione di euro, il Bari aveva ricevuto a gennaio dopo il positivo avvio di stagione numerose offerte ma lo ha mantenuto in rosa alla ricerca della promozione in serie A.
Cheddira ha subito nella seconda parte della stagione una evidente flessione di rendimento e complice il ridimensionamento dell’effetto sorpresa (le difese avversarie hanno cominciato a conoscerlo prendendogli le misure) ha chiuso il torneo con statistiche meno positive rispetto all’inizio della stagione. Rimane però il riferimento del gioco barese, sempre pericoloso e da tenere d’occhio. In attacco il suo partner d’attacco è diventato nel tempo il giovane Sebastiano Esposito, campano, classe 2002, scuola Inter ed autentica promessa del calcio italiano. In avanti anche l’esperto Antenucci ed il trequartista argentino molto talentuoso Botta.
Ben assortito il reparto di centrocampo dove spicca per dinamicità, capacità di inserimento e forza fisica, Michael Folorunsho, romano classe 1988, autore anche di 8 gol in campionato, unico giocatore diffidato tra i biancorossi. Geometrie garantite dal duo dei centrali Maita e Maiello con Benedetti interno di centrocampo decisivo ed in gol nella gara di ritorno della semifinale contro il Sudtirol in casa.
Probabilmente è il reparto difensivo il tallone d’achille dei galletti e sul quale il Cagliari dovrebbe concentrare le sue attenzioni. Il pacchetto dei difensori centrali è composto dai titolari, il capitano sempreverde Di Cesare (40 anni) e Vicari oltre a Pucino che si alterna sulla destra al francese Dorval e Mazzotta a sinistra. Non sarà della partita l’altro mancino Giacomo Ricci, espulso nella partita contro il Sudtirol che verrà squalificato dal giudice sportivo ed unico assente in casa barese. A completare la difesa l’ottimo portiere Elia Caprile, classe 2001, autentica rivelazione del campionato e nel giro della Nazionale under 21 italiana. Il Bari recupererà invece il secondo portiere Frattali che rientra (in panchina) dopo aver scontato la squalifica contro il Sudtirol.
Il gruppo biancorosso, dopo il sabato di riposo, è tornato in campo domenica e si allenerà oggi, pomeriggio. Cresce l’entusiasmo dei tifosi accorsi in gran numero anche agli allenamenti e che stanno già acquistando i tagliandi già messi in vendita per la gara di ritorno contro il Cagliari.