Leggo sulla stampa regionale, che vari candidati alle Regionali sarde, si distinguono per tanti cambi di casacca.
Ormai i partiti assomigliano sempre di più a squadre di calcio, che ingaggiano i loro giocatori e si allontanano sempre più da quello scopo per cui i Padri Costituenti li hanno pensati: uno strumento attraverso il quale tutti i cittadini, nessuno escluso, potevano partecipare attivamente alla vita politica ed alla gestione della res publica.
Ormai la gestione dei beni e degli interessi di tutti è in mano a pochi mercenari, gestiti da poteri fuori dai palazzi istituzionali, veri burattinai della politica. I vari candidati più che l’interesse collettivo hanno a cuore i ricchi emolumenti e la ricca pensione che conseguira alla scadenza della carica. L’intelligenza artificiale sta sostituendo l’uomo in vari ambiti lavorativi, con conseguente aumento di disoccupazione e nuove povertà, la grande distribuzione organizzata sta man mano uccidendo il piccolo e medio commercio, i grossi gruppi finanziari e le multinazionali si stanno impossessando di fette sempre più importanti del nostro patrimonio.
Questo è il globalismo, pensiero uniforme che va dell’estrema sinistra all’estrema destra. Ma chi difende l’interesse al lavoro di operai e cassiere, per fare un paio di esempi, sostituiti dell’intelligenza artificiale, chi difenderà quelle Partite IVA che tra breve saranno destinate a chiudere, chi difenderà gli interessi collettivi nazionali ed identitari sacrificati sull’altare dell’unico pensiero dominante, quello globale? Mi piacerebbe, sentire il pensiero dei vari candidati alle Regionali sarde, su tali temi, fondamentali per l’esistenza umana, sociale ed economica di questa generazione e di quelle future.
Dell’ Avv. Alberto Appeddu
(Libero pensatore sardo)