Sarà fissato quasi certamente per giovedì 4 gennaio – ancora da definire luogo e ora – il nuovo vertice del centrodestra che dovrebbe, soprattutto nelle intenzioni di alcuni, decretare il candidato per la corsa alle Regionali del 25 febbraio.
I tempi sono sempre più stretti, nemmeno due settimane alla prima scadenza con la presentazione dei simboli, il 15 gennaio.
Lo ha ribadito la scorsa settimana anche il vice premier Matteo Salvini, in visita in Sardegna, confermando più tiepidamente delle volte precedenti l’endorsement a Christian Solinas (“ma non impogo niente”). Il governatore uscente sulla carta è in una posizione che, come lui stesso ha dichiarato durante la conferenza stampa di fine legislatura, dovrebbe consentirgli in automatico la ricandidatura: “non vedo ragioni per chiedere una discontinuità”, aveva sottolineato elencando le ragioni del buon governo della sua giunta.
Un messaggio a Fdi che, forte dei numeri di urne e sondaggi in tutta Italia, ha rivendicato più volte il primato nella coalizione che guiderà l’Isola per i prossimi cinque anni, l’ultima con la lettera dei parlamentari sardi ‘meloniani’ che invocava una rottura con la precedente esperienza. Fdi ha già fatto il suo nome, portato al primo tavolo nazionale da Giovanni Donzelli: è il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, da sempre vicino alla premier, che lascerebbe la guida del capoluogo in anticipo di qualche mese.
Scalpita il Grande centro, impegnato nella chiusura delle liste, che oggi ha perso un possibile alleato con la scelta di Azione di appoggiare Renato Soru. I centristi avevano puntato i piedi per un incontro prima della fine dell’anno per scegliere il candidato in Sardegna e “non aspettare le decisioni romane”. La loro proposta prevede di puntare su un outsider, che alcuni hanno individuato in Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti, ma altri nomi sono al vaglio come terza soluzione esterna per mettere tutti d’accordo.