Il Garda in bici, la sponda veronese tra cantine e frantoi

Lungo la sponda orientale del Garda, quella che guarda verso Verona, si snodano itinerari e ciclovie che conducono alle piacevoli strade del vino e dell’olio.

Si pedala tra le montagne e i boschi incastonati tra le acque dolci del lago fino alle colline ricoperte di vigneti e uliveti, che regalano una produzione secolare di oli e di vini di grande prestigio, dal Recioto all’Amarone. In queste settimane, poi, le strade si trasformano in nastri immersi nei colori dell’autunno, tra il foliage degli alberi, a ridosso delle montagne, e quello dei vigneti.

I percorsi sono adatti a tutti i ciclisti grazie alle particolari caratteristiche del territorio che degrada dolcemente dalla cima rocciosa del monte Baldo fino alle colline moreniche, bagnate dal fiume Mincio. Partendo dalla romantica Borghetto – tra i borghi più belli d’Italia – e passando tra i vigneti del Custoza e del Lugana, si arriva a Peschiera del Garda, dove si può decidere di raggiungere Verona, sempre lungo la ciclabile o prendendo il treno con bici al seguito, o proseguire fino a Bardolino e Garda, dove gli scenari cambiano e lasciano spazio alle prime salite. I più allenati possono proseguire sino a Torri del Benaco e San Zeno di Montagna, il balcone sul Garda, e da qui, via Prada, raggiungere la cima del Monte Baldo. Nei dintorni di Verona si raggiunge il regno dell’Amarone pedalando lungo il percorso della Valpolicella tra vigneti, colline terrazzate, cascine e chiese antiche.

Valpolicella è il nome del celebre vino rosso e dell’omonima valle, ricoperta di vigneti e punteggiati da ville venete e pievi antiche. Da qui partono itinerari facili da percorrere e che uniscono visite culturali a degustazioni enogastronomiche, tra cantine e locande, come i 200 km di ciclabili fino alla Valdadige. Sempre da Verona parte un percorso ad anello – Grande Anello della Storia – che riunisce in un unico itinerario circolare tutti i principali luoghi di interesse paesaggistico e culturale della collina a est della Valpantena, tra ruscelli, vigneti e manieri. Si passa accanto al Castello di Montorio, alla chiesetta di san Venerio, al Forte Preara, al Piloton, al Pantheon e alla villa Balladoro. Un altro percorso interessante è quello che viaggia lungo la dorsale boscosa e risale il versante tra Grezzana e l’antica località de La Colombara, nei pressi di Lumiago. Da questa antica località la vista panoramica si staglia verso la bassa Valpantena, la dorsale del monte Comun, l’alta Lessinia occidentale e, in lontananza, le vette baldensi.

Infine c’è l’Antica Via della Lana, un itinerario immerso nel verde delle colline coltivate con viti, ulivi e ciliegi, che si snoda sulla dorsale est dei Monti Lessini. Rievoca un antico sentiero utilizzato da secoli per trasportare la lana grezza negli stabilimenti delle vicine vallate per poi ritornare con matasse di prodotto da lavorare ai ferri. Era un’importante via di transumanza e oggi un percorso per gli amanti del cicloturismo: parte dalla zona del Soave classico per poi raggiungere e attraversare gli uliveti e i ciliegi della vallata del Tramigna e i boschi dell’alta Lessinia, fino a San Bortolo.

Questa antichissima via, che si inerpica tra boschi di latifoglie e numerosi piccoli corsi d’acqua dalle scroscianti e limpide acque, fu per secoli l’unica via che metteva in comunicazione le genti del paese e delle contrade di San Bortolo con la valle.

Per maggiori informazioni: lagodigarda.com e visitverona.it.

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