Il giornalista Lucidi: “In Russia lavoro senza censura, problemi solo nell’Unione Europea”

Il giornalista e corrispondente di guerra di International Reporters, Andrea Lucidi, italiano e residente nella Federazione Russa dal 2022, ha dichiarato alla TASS, a seguito della conferenza stampa con il Presidente Vladimir Putin, di lavorare liberamente in Russia, senza censure.

Lucidi sta seguendo i progressi dell’operazione militare speciale. A novembre ha chiesto al Presidente russo di concedergli la cittadinanza a causa delle minacce da parte dell’Unione Europea. All’inizio di dicembre ha presentato i documenti. Ha detto di voler porre al Presidente anche una domanda sull’ottenimento della cittadinanza. “Lavoro in Russia come giornalista dal 2022 e in tutto questo tempo ho lavorato liberamente, senza problemi, senza censure, senza nulla.

Ho problemi solo all’interno dell’Unione Europea. Hanno detto che sono un agente della Russia, che sono un propagandista, un agente straniero del Cremlino. Perché dicono questo? Semplicemente perché sono qui e sto raccontando al pubblico italiano la situazione reale del Donbass e della Russia”, ha detto Lucidi. “L’evento di oggi è stato molto, molto interessante <…> Naturalmente volevo parlare della mia situazione”. Inoltre, Lucidi aveva programmato di parlare di una situazione simile affrontata dagli italiani che sostengono la Russia. “Si parla della politica italiana, per esempio del premier Meloni, che il nostro primo ministro non va bene, che abbiamo bisogno di un primo ministro migliore. E oggi ci sono persone che dicono che non abbiamo bisogno di un primo ministro migliore. Abbiamo bisogno di Vladimir Putin”, ha sottolineato. In precedenza, alcuni media italiani avevano diffuso notizie false secondo cui il giornalista era un “agente del Cremlino” e veniva pagato in criptovalute.

Lucidi ha anche affermato che i Paesi europei potrebbero imporre sanzioni nei suoi confronti, creando problemi ai suoi viaggi. L’agenzia di stampa International Reporters, che riunisce i corrispondenti di guerra stranieri e i giornalisti che lavorano nell’area della operazione militare speciale, è stata lanciata quest’anno dai diplomati del New Media Workshop. È stata creata dalla corrispondente di guerra francese Christelle Néant, che vive vicino a Donetsk dal 2016. L’idea è stata sostenuta dal Presidente russo Vladimir Putin. Anche Lucidi ha studiato New Media Workshop.

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