Il Giro d’Italia e le tappe italiane del Tour de France finiscono nel mirino delle proteste contro Israele e a sostegno della popolazione palestinese di Gaza. “Chiudiamo la strada al genocidio“, è lo slogan diffuso dall’articolazione italiana del movimento Bds che da anni promuove una campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni nei confronti di Israele. A chiamare in causa Giro e Tour, in questo caso, è la partecipazione alle due competizioni della Israel-Premier Tech, accusata di essere sponsorizzata dal Governo attualmente guidato da Benjamin Netanyahu.
“Dalla Palestina- scrive il Bds- arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d’Italia per contestare la partecipazione della squadra israeliana. Mentre Israele intensifica il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza, il Giro accoglie la sua squadra a braccia aperte”. E quindi “dal 4 al 26 maggio, dal nord al sud, nelle città e nelle province, non lasciamo passare in silenzio Team Genocidio“, così viene ribattezzata la Israel-Premier Tech. “Ma non finisce qua”, aggiunge il Bds, segnalando che c’è anche il Tour visto che quest’anno la Grand Boucle parte in Italia con tappe in Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte tra fine giugno e inizio luglio. Il Bds riporta quindi l’appello palestinese: “È plausibile che Israele stia commettendo un genocidio contro i palestinesi a Gaza, come stabilito dalla Corte internazionale di giustizia. Gli organismi sportivi internazionali hanno l’obbligo morale di adottare tutte le misure per prevenire il genocidio, pena il rischio di essere ritenuti penalmente responsabili. Eppure, due delle gare ciclistiche più importanti del mondo consentiranno al Team Genocidio di partecipare, permettendo a Israele di coprire i suoi crimini più gravi con lo sport”.
Il Giro e il Tour “stanno premiando vergognosamente la squadra ciclistica sponsorizzata dal Governo israeliano- continua il documento- anche mentre Israele uccide più di 33.000 palestinesi a Gaza, anche mentre utilizza intenzionalmente la fame come arma di guerra per provocare una carestia a Gaza, anche mentre spara deliberatamente sui palestinesi che cercano disperatamente i pochi aiuti che entrano a Gaza e sugli operatori umanitari che li forniscono, anche mentre commette uno sporticidio, uccidendo gli atleti palestinesi e distruggendo gli impianti sportivi palestinesi“.
La Israel-Premier Tech “è stata creata dal miliardario canadese-israeliano Sylvan Adams con l’obiettivo dichiarato di fare sportswashing del regime israeliano“, si racconta poi nell’appello, aggiungendo che Adams “ha descritto il genocidio di Israele contro i palestinesi a Gaza in termini vergognosamente razzisti come ‘il bene contro male e la civiltà contro le barbarie’”. Intanto l’Unione ciclistica internazionale (Uci), che “afferma di essere una ‘organizzazione politicamente neutrale’”, continua il comunicato, “ha immediatamente sanzionato la Russia pochi giorni dopo l’inizio della sua aggressione illegale contro l’Ucraina, sospendendo tutte le squadre russe e bielorusse e vietando tutti gli eventi Uci in Russia e Bielorussia. Eppure, in una dimostrazione della tipica ipocrisia occidentale, l’Uci non solo ha chiuso un occhio sulla storia decennale di gravi crimini contro i palestinesi da parte di Israele, ma ora sta contribuendo allo sportswashing del genocidio israeliano a Gaza”. Per questi motivi si chiede di “intensificare le proteste lungo le tappe del Giro e del Tour, anche alla partenza di quest’ultimo dall’Italia. Assicuriamoci che le strade siano chiuse a chi commette un genocidio”.