l latte materno non solo ha caratteristiche nutrizionali uniche e aiuta il sistema immunitario dei neonati ma permette anche una continua comunicazione tra madre e figlio, trasferendo anche informazioni come l’alternanza tra notte e giorno.
A spiegarlo è la Società italiana di neonatologia, in occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno, che si celebra in Italia dal primo al 7 ottobre.
Il latte materno rappresenta l’alimento di prima scelta per il neonato ma oggi, in Italia, solo il 47% dei bambini di 2-3 mesi di vita, viene allattato in maniera esclusiva. E la percentuale si riduce ulteriormente nella fascia 4-5 mesi, variando tra il 13,5% della Sicilia e il 43,2% di Trento e Friuli-Venezia Giulia (Dati Iss). Durante la vita in utero il feto riceve riferimenti temporali tramite i ritmi circadiani, fisiologici, metabolici e i comportamenti della madre. Alla nascita questa comunicazione viene interrotta, ma la natura offre il latte materno come strumento per continuare a comunicare al neonato informazioni, come l’alternarsi del giorno e della notte. Il latte materno infatti è un sistema biologico complesso e dinamico: la sua composizione non varia soltanto di giorno in giorno, ma anche nell’arco di una stessa giornata. Le concentrazioni degli ormoni nel latte materno riflettono seguono il ritmo circadiano e, una volta assorbiti a livello intestinale, raggiungono il neonato: il latte secreto nelle prime ore della mattina è ricco di cortisolo e aminoacidi che stimolano uno stato di veglia nel neonato; il latte delle ore notturne presenta alte concentrazioni di melatonina e triptofano che promuovono il sonno.
Nel ribadire l’importanza dell’allattamento i neonatologi puntano l’attenzione sulla figura del papà come coprotagonista della triade mamma-papa-bambino: “il padre può avere un ruolo di sostegno pratico ed emotivo, spiega Luigi Orfeo, presidente della Sin – rafforzare la motivazione e la fiducia della madre ad allattare. E fungere da filtro dalle interferenze negative dal mondo esterno”.