Dal verismo di Antonio Ballero al divisionismo di Mario Sironi, dal ritorno all’ordine di Ciusa Romagna al realismo borghese di Francesca Devoto, dall’astrattismo di Mauro Manca alle vite straordinarie di Fancello, Nivola e Pintori, fino alla creatività di Maria Lai e alle ricerche delle ultime generazioni.
Il museo Man di Nuoro presenta “Le affinità immaginate”, una grande mostra dedicata alla collezione storica con una scelta di 100 capolavori sulle mille opere della collezione permanente, che esce dai depositi per un progetto di rilettura e riallestimento e verrà inaugurata il 28 marzo alle 19.
La nuova esposizione, curata da Chiara Gatti e Rita Moro, sarà l’occasione per festeggiare i 25 anni di vita della collezione, nata insieme al Man nel 1999 e diventata rapidamente una delle più significative testimonianze dell’arte in Sardegna, che affonda nella memoria del luogo e apre l’orizzonte ai linguaggi delle giovani generazioni.
Sarà un viaggio sui temi identitari, ma con lo sguardo sensibile a prospettive universali, dove la Sardegna, la sua arte, la sua cultura, si collocherà all’interno degli eventi italiani grazie all’esperienza degli artisti sardi approdati nei centri più vitali della penisola, dove hanno studiato e intrecciato le proprie origini con i modi delle correnti d’avanguardia.
La scelta delle opere della collezione permanente punteggia un percorso ripensato alla luce di nuove indagini e all’indomani della pubblicazione del catalogo edito da Officina libraria col titolo “100 Capolavori dalla collezione del Man”, una ricognizione a 360 gradi fra acquisizioni, donazioni e comodati che permette di leggere in modo differente le connessioni fra soggetti e autori, iconografie e varianti.
L’allestimento ispirato a una sorta di macchina del tempo crea cortocircuiti e salti nel contemporaneo.
Importanti sono i tributi a Costantino Nivola oltre a Jorge Eielson e a Guido Strazza, maestro dell’astrazione italiana dal dopoguerra in avanti, legato alla Sardegna per i natali materni e per una forte amicizia intellettuale con Maria Lai.
In parallelo alla mostra sulla collezione, il Man inaugura tre importanti progetti d’arte contemporanea, frutto dei bandi promossi dal Ministero della Cultura, Italian Council e Pac (Piano per l’arte contemporanea), che andranno ad armonizzare idealmente con le opere storiche della raccolta, per temi condivisi, dall’iconografia del pianto rituale a quella del lavoro operaio nelle miniere.