Il quartetto Sympatheia è il vincitore del contest “Una Striscia di Insulae Mediterranee”

L’inverno di Insulae Lab regalerà allo scorrere armonioso delle sue pagine e all’incontrarsi armonioso dei suoi intenti, dei suoi artisti e del suo pubblico una… residenza d’artista, un premio speciale al valore e all’intuizione e al talento musicale. A conquistare questa preziosa opportunità è stato il quartetto SYMPATHEIA composto da Giulia Damico (voce), Didier Yon (trombone), Viden Spassov (contrabbasso) e Francesca Remigi (batteria). “Congratulazioni alla band vincitrice e un grazie speciale a tutti e tutte coloro che hanno partecipato con entusiasmo a questa chiamata alle arti”.

L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Associazione Teatro dell’Ascolto, Centro di Produzione Insulae Lab, Centro di Produzione della Fondazione Musica per Roma,  ATCL (Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio), Ambasciata di Francia – Institut Français Italia e Festival “Una Striscia di Terra Feconda”. Obiettivo? Sostenere l’incontro tra culture diverse e dare vita e forma a progetti originali.

Decine le candidature pervenute entro il termine stabilito, da formazioni musicali declinate tra il duo e il quintetto, composte da artisti e artiste di età non superiore ai 35 anni. I gruppi che si sono proposti hanno dato prova di un’attività pre esistente – con almeno un disco all’attivo, anche autoprodotto – basata su un repertorio prevalentemente originale. La commissione – composta da Paolo Damiani, Paolo Fresu, Mattea Lissia, , Régis Huby e Roberto Catucci – si è riunita e ha preso la sua decisione in base alle registrazioni originali inviate, formato audio e/o video. La giuria ha constatato un livello generale dei numerosi e delle numerose partecipanti molto elevato, con proposte davvero originali. È stato un lavoro impegnativo, da cui è risultato vincente il quartetto Sympatheia composto da Giulia Damico (voce), Didier Yon (trombone), Viden Spassov (contrabbasso) e Francesca Remigi (batteria). Nella residenza gli artisti collaboreranno con il violinista e compositore Regis Huby, le composizioni saranno ispirate al Mediterraneo, il cui patrimonio musicale è straordinario esempio di sintesi culturale: dal flamenco alla polifonia vocale sarda, ai modi arabi presenti nelle musiche balcaniche, l’intera area appare come un crocevia di culture e tradizioni. La residenza si svolgerà a Roma presso l’Auditorium o nella Casa del Jazz tra il 9 e il 12 ottobre 2024; il concerto del quartetto è previsto a Roma presso lo Spazio Rossellini il 12 ottobre 2024 mentre una replica sarà programmata entro la fine del 2024 nella sede di Insulae Lab in Sardegna, a Berchidda.

Nella residenza gli artisti collaboreranno con il violinista e compositore Regis Huby, le composizioni saranno ispirate al Mediterraneo, il cui patrimonio musicale è straordinario esempio di sintesi culturale: dal flamenco alla polifonia vocale sarda, ai modi arabi presenti nelle musiche balcaniche, l’intera area appare come un crocevia di culture e tradizioni.

Sympatheia è un percorso attraverso i principali punti energetici del corpo. Le composizioni originali sono state scritte dalla band leader Giulia Damico. Una combinazione di colori, ritmi e melodie. In questo progetto prodotto in collaborazione con l’etichetta londinese PLAY & Oracle Records, i brani nascono prendendo spunto dal background musicale della cantante unito al lavoro di ricerca che la caratterizza. Senza la necessità di definirsi entro categorie, ma con la voglia di comunicare, tra innovazione e tradizione, la propria sintesi sonora del Jazz e della cultura asiatica. Un viaggio attraverso 7 composizioni in cui gli effetti elettronici completano il suono della band. Damico è oggi una delle cantanti più interessanti sulla scena, tra jazz e improvvisazione contemporanea e ricerca sperimentale. Nata a Torino, è cresciuta a stretto contatto con le note. Si è formata nell’ambito del circuito musicale torinese frequentando collettivi e gruppi musicali. Personalità artistica curiosa, ama esplorare gli aspetti di ricerca della musica, aprendosi alle contaminazioni musicali senza pregiudizi di genere.

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