La notte dei Licei Artistici Italiani, è una serata che celebra (insieme alla Biennale dei Licei Artistici) la formazione e l’istruzione Liceale Artistica in rete nazionale: diciamocelo chiaramente l’arte e la creatività italica è il principale oggetto di produzione e d’esportazione nazionale nel mondo, al punto che la ricerca artistica nobilita anche un inetto e antieroe come me.
Per il secondo anno di seguito, il Liceo Don Lorenzo Milani, nella periferia di Napoli Est, tramite la responsabile del Dipartimento, l’artista Veronica Vecchione, ha risposto presente, definendo il suo ruolo di presidio culturale per un’intera area che dalla periferia arriva al centro e che dalla periferia riesce ad espandersi in ogni dove: il taglio della serata è stato performante e performativo, l’artista Simona Giglio e Josepha Pangia hanno attraverso una performance interattiva palesato il confine sottile tra scarabocchio e opera d’arte, definendo come in realtà sia tutto nella capacità di sintesi di chi osserva ciò che si determina. Hanno lavorato sull’idea della testa dell’artista, in un ambiente spaziale, anche gli studenti d’arte figurative che con la performance “Il segno è natura che danza” hanno palesato cosa avviene nella testa di un artista (Sabrina Terracciano, Maria De Gennaro, Antonio Silvestrini, Patrizia Lapellazzuli, Francesca Aprea e Nancy Cristiano i performer). Impattanti anche le performance dei laboratori dell’artista e docente Veronica Vecchione e dell’artista e docente Diana D’Ambrosio.
Contorno del tutto, gli elaborati dei giovani artisti d’area, il vero futuro investimento del territorio, con i plastici dell’area espositiva del Museo Don Lorenzo Milani che verrà, progettati dal corso d’Architettura (l’Architetto Carlo Esposito e lo Scenografo Salvatore Fiscimajer i docenti). Impattanti l’esibizione del breaker Gino Rota e della Santoro Orchestra, vanto e argoglio identitaria culturale dell’intera area (“Barra è questo, non quello che rappresenta il TG4, siamo arte e cultura con profonde radici nel territorio”).
Tutto questo resoconto per dire che da Napoli Est a Cagliari, la produzione e il sostegno alla formazione liceale artistica è qualcosa di ministerialmente acquisito, che arricchisce i territori proiettando la memoria (qualunque essa sia) nel futuro sempre presente, convivente e connivente, non dimentichiamolo mai, questione di coscienza, nessuno si senta disconnesso dall’arte e dai suoi rituali e linguaggi simbolici, vorrebbe dire accantonare la specifica natura biologica dell’essere umano. L’intera serata è stata videodocumentata e registrata nella memoria, tramite il lavoro degli studenti d’Audiovisivo e Multimediale del docente media integrato Davide Adinolfi.