Ho evitato a Cagliari l’esperienza mostra “immersiva” su Van Gogh, salvo poi ritrovarmela da mesi in programmazione proprio dove vivo e condivido lo studio con mio Padre, Chiesa di San Potito angolo Via Salvatore Tommasi. Ho pensato di farmi del male, e per la modica cifra di dodici euro, andare a capire le proroghe della mostra e il suo successo di pubblico: a Cagliari, si trattò di un flop assoluto.
I motivi del successo Napoletano sono due: l’alta densità di popolazione e un turismo di massa senza precedenti (lo sanno bene anche dall’isola, dove Napoli è una tappa obbligata). L’utenza della mostra è fatta di famiglie con bambini e adolescenti, bambini e adolescenti che invece d’immergersi nell’esperienza Van Gogh, seduti nelle sdraio Van Gogh, con pareti che proiettano Van Gogh, utilizzano il cellulare non come i genitori per filmarsi dentro un quadro che non c’è ma è proiettato, ma per giocare con applicazioni varie per noia, perché pur sempre d’arte e cultura si tratta. L’esperienza vale come quella di sfogliare una sua monografia, dati, informazioni, letture e riproduzioni, alfabetizzante per un bambino, un adolescente o un genitore ignorante. Le grafiche che accompagnano questa visione dell’arte da Gardaland, sciorinano dati che paiono uscire direttamente da algoritmi di calcolo come quelli delle pagine social, un esempio pratico? “Corrispondenze: 844 lettere, 652 di queste lettere erano indirizzate al fratello.
I suoi dieci dipinti più famosi: Notte stellata, girasoli, campo di grano con corvi, i mangiatori di patate, terrazza del caffè di notte, notte stellata sul Rodano, camera da letto ad Arles (riprodotta come scenografia), mandorlo in fiore, autoritratto con orecchio bendato. Van Gogh ha creato oltre 2200 opere nella sua breve vita: 900 quadri 1100 disegni e schizzi La maggior parte della sua arte è stata realizzata negli ultimi dieci anni della sua vita, con una media di un pezzo ogni 36 ore. Van Gogh rimane una figura di grande impatto, molto amato nel mondo dell’arte. Una ricerca su Google produce oltre 90,7 milioni di menzioni su internet dell’artista.” Parrebbe la scheda tecnica di un calciatore, non è triste che la divulgazione e l’alfabetizzazione all’arte si stia riducendo a questo? Proprio con lo stesso approfondimento di una ricerca su google, vengono citate le sue quotazioni, in relazione alle battiture d’asta, la più costosa delle sue opere è stata il “Ritratto del dottor Gachet”, 82.500.000 dollari, battuto da Christie’s nel 1990.
La mostra conclude con la tavola informativa del suo ultimo lavoro “Radici d’albero”, questo porta a chiedermi: Ma Van Gogh, se vedesse lui e la sua pittura, presentati così, non si sentirebbe un tantinello sradicato? L’interesse che a Napoli ha determinato la tipologia della mostra, racconta l’attenzione di una piazza a una prima alfabetizzazione all’arte sempre crescente in una realtà che fonda tutta la sua economia sull’arte e la cultura. Chiaramente necessita poi maturare un concreto e materiale interesse verso la comprensione processuale e produttiva dell’arte, per questo c’è la formazione e l’alta formazione artistica (il fatto che Cagliari non abbia mai avuto pubblica Alta Formazione Artistica, esplica chiaramente il flop dell’evento nell’area metropolitana sud isolana).
di Mimmo Di Caterino