Imprese familiari nell’Isola, solo il 7,7% passano ai figli

Molte imprese artigiane della Sardegna sono vecchie.

Ma il passaggio di testimone tra genitori e figli è ancora troppo difficile e oneroso.

Secondo l’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Istat, tra il 2016 e 2022, le aziende sarde che hanno effettuato il passaggio generazionale sono state il 7,7% contro una media nazionale del 9,1%.

Sempre secondo lo studio, nell’Isola sono 4.392 le imprese a conduzione familiare (con più di 3 addetti), il 23,9% del totale in regione (18.309). La Sardegna è sesta nella classifica nazionale, preceduta da Basilicata, Sicilia, Molise, Liguria ed Emilia Romagna. “La maggioranza degli imprenditori è over 60, manca qui il ricambio generazionale – conferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – I giovani imprenditori, sempre di più, scelgono vie autonome piuttosto dell’azienda di famiglia. In ogni caso l’artigianato è il comparto più attrattivo per le imprese under 35”.

La Regione, da qualche anno, sostiene il passaggio generazionale con una apposita legge. Confartigianato ha suggerito alcune modifiche. Tra queste quella di estendere la possibilità del sostegno al passaggio anche a fratelli, nipoti e a tutti coloro che, secondo il Codice civile, rientrano nell’impresa familiare. “E’ poi necessario – chiarisce Meloni – alzare il limite d’età di 35 per accedere a incentivi e agevolazioni. Oggi i giovani si laureano, poi se hanno l’opportunità fanno tirocini ed esperienza in azienda e solo nella fase successiva, se hanno la capacità economica, decidono di avviare una propria attività”.

Il 51,3% delle imprese controllate da persona fisica o famiglia segnala la presenza di fattori di ostacolo: difficoltà burocratiche, legislative o fiscali (17,2%), difficoltà nel trasferire competenze o contatti con clienti e fornitori (11,2%) e difficoltà economiche o finanziarie (12,9%). Più contenuti i conflitti familiari (4,5%) mentre l’assenza di eredi o successori interessati o qualificati si rileva nel 17,5% dei casi.

Tra le imprese che hanno affrontato un passaggio generazionale negli ultimi anni è netta la continuità imprenditoriale in termini di proprietà: il 93,1% dei passaggi vede il mantenimento e rafforzamento del controllo della famiglia proprietaria o controllante (73,3% di mantenimento del ruolo e 19,8% rafforzamento) mentre il restante 6,9% registra una riduzione del controllo familiare o addirittura la perdita (3,9% di riduzione del ruolo e 3,0% di perdita), scrive Stefano Ambu in un pezzo per l’Ansa.

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