In Barbagia arriva la prima nomade digitale americana per “Work from Ollolai”

Si chiama Clarese Partis la professionista che dalla California lavorerà per un mese in Barbagia, aderendo al progetto Work from Ollolai/Traballa dae Ollolai”, promosso dal Comune di Ollolai in collaborazione con l’associazione culturale Sa Mata – l’albero delle idee, per sviluppare una rete di “residenze” internazionali per professionisti che vivranno e lavoreranno a distanza nella patria di Ospitone.

“Il mio obiettivo – dichiara Clarese, designer di User Experience, ricercatrice e consulente statunitense, che da due anni lavora da remoto come nomade digitale – è quello di condividere le conoscenze accumulate negli anni con aspiranti UX o UI designer, in modo che possano non solo guadagnarsi da vivere in questo mestiere, ma anche scegliere il tipo di aziende per cui lavorare. I servizi digitali, internet e le nuove tecnologie sono parte fondante di ogni ambito della nostra vita, perciò è importante renderli fruibili a tutti. Aiuterò chi intende progettare esperienze digitali con attenzione all’accessibilità, all’inclusività e alla sostenibilità»

«Accogliamo a braccia aperte – dichiara il Sindaco Francesco Columbu – Clarese, la sua presenza insieme a quella degli altri professionisti che arriveranno nei prossimi mesi, rivitalizzeranno il paese, un bel posto in cui vivere e lavorare da remoto con uno stile di vita fatto di natura, tranquillità, di cibo sano, di tradizioni, di comunità accogliente, di belle relazioni interpersonali per generare poi un passaparola che porterà ulteriori possibilità di crescita e scambio per gli abitanti».

«Più di 1000 richieste – dichiara Veronica Matta, presidente di Sa Mata e direttrice del progetto – provenienti da tutto il mondo per accedere al progetto: dal Perù al Messico, dal sud-Africa all’India, dall’Irlanda alla Germania fino alla Russia e alla Polonia. Tanti i nomadi digitali che girano il mondo lavorando sul web – spiega Matta – ma non potremo soddisfare tutti coloro che hanno chiesto di partecipare. Ad oggi infatti sono già 50 le nazioni del mondo che concedono visti speciali e agevolazioni fiscali per i nomadi digitali, ma in Italia il DL appare ancora troppo nebuloso e non attuativo».

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