Dopo Saccargia, nuova manifestazione contro la speculazione energetica nei pressi del sito archeologico di Neapolis, a Guspini.
Migliaia di persone presenti, con in testa i sindaci dei Comuni del territorio.
La giornata è iniziata con un flash-mob: esposti gli striscioni con scritto “Ora basta, fermiamo l’invasione”.
Poi in marcia con partenza dall’intersezione stradale tra le provinciali 65 e 4.
“Da tempo assistiamo al proliferare incontrollato di proposte progettuali per impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili e non solo – sostengono i promotori della manifestazione Arraju, Ades e No Megacentrale – che vengono localizzati in aree deputate all’agricoltura e zootecnia o al mantenimento della naturalità e degli ecosistemi, senza alcuna preventiva pianificazione concertata con i territori.
Lo scenario che si prospetta per la Sardegna è quello d’impianti Fer per una potenza installata complessiva superiore a sette volte l’obiettivo richiesto al 2030. In particolare, se nel guspinese venissero realizzati gli impianti di agrivoltaico in proposizione (al momento 15), si raggiungerebbe la potenza di 700 MWp con l’occupazione dell’agro per circa 1200 ha lordi e oltre 360 ha (3,6 Km2) netti effettivi di copertura con i pannelli fotovoltaici (FV), rispetto ad una superficie comunale di poco oltre 170 Km2 e 11.500 abitanti. Si consideri che il centro abitato di Guspini, aree verdi comprese, si estende per circa 2,8 Km2. Per esemplificare – proseguono i manifestanti – per il solo Corpo A (dei 3 previsti) relativo all’impianto denominato “Green and Blue Su Soi Abc” proposto in prossimità del sito archeologico di Neapolis e in fase di istruttoria tecnica presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si stima una produzione annua totale di energia pari a 132.824.062,36 kWh, ovvero oltre 132 MWh/anno. Secondo i dati Arera il fabbisogno medio annuo per le utenze sarde domestiche nel 2022 era pari a 2.379 kWh; se ne ricava che questo solo impianto potrebbe soddisfare il fabbisogno di 55.832 nuclei familiari, ovvero una popolazione tra 100 e 150.000 persone, o oltre”.