Anche in Sardegna è preoccupante l’incremento, purtroppo in linea con la tendenza nazionale.
Secondo i dati dell’Inail diffusi da Cgil e Uil, nel solo mese di febbraio 2024 si registra +17,6% di infortuni denunciati (erano 710 a febbraio 2023, sono 835 quest’anno), +6% nel dato relativo al bimestre gennaio-febbraio, in cui si contano in tutto 1746 denunce (erano 1650 nel primo bimestre del 2023).
Oltre l’89% degli infortuni avviene durante l’orario di lavoro, gli altri in itinere (viaggio casa-lavoro o trasferte lavorative).
Riguardo ai settori, il 71,4% si verifica nell’industria e servizi con il dato più alto nelle costruzioni ma con una crescita anche in agricoltura.
Le denunce aumentano in tutti i territori tranne Oristano: Cagliari e Sassari, con il 33% e il 27%, sono le province che raccolgono più casi, segue il Sud Sardegna con il 18%.
Gli infortuni riguardano soprattutto gli uomini (64,8%) e le persone di nazionalità italiana (96,3%), e si concentrano tra i 40 e i 64 anni, in particolar modo tra gli over 50 (circa il 41%). I casi tra i giovani fino a 29 anni rappresentano il 21%, in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre cresce il dato relativo ai trentenni (+8%).
Ma sono soprattutto i lavoratori più adulti a registrare l’incremento maggiore di denunce di infortunio: +13,6% tra i 50 e i 74 anni.
Crescono sensibilmente le denunce di malattie professionali rispetto ai primi due mesi del 2023: da 729 a 1255, nell’86% dei casi riguardano uomini, occupati prevalentemente nel settore dell’industria e dei servizi. La provincia di Cagliari concentra il 58% delle denunce, seguono Oristano e Sud Sardegna con il 14% e 12%. I primi due mesi del 2024 contano già 4 denunce di infortuni con esito mortale: tre a Cagliari e uno a Sassari.