“Sono particolarmente orgoglioso che il Consiglio regionale della Sardegna, prima istituzione in Italia, abbia deciso di patrocinare e ospitare la mostra Tu interni… io libero. La nostra Assemblea prosegue nell’impegno di aprire il Palazzo alla popolazione e credo che il tema di questa esposizione sul disagio psichico, sia la dimostrazione della volontà che abbiamo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica i disagi delle fasce più deboli della popolazione”.
Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha inaugurato, questa mattina, nel Palazzo del Consiglio regionale a Cagliari, la mostra fotografica “Tu interni….io libero”, in occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia. La mostra è organizzata dall’ASARP (Associazione sarda per l’attuazione della Riforma Psichiatrica) in collaborazione con l’associazione Gian Butturini. In esposizione 30 foto realizzate da Gian Butturini, su richiesta di Franco Basaglia, nell’ospedale psichiatrico di Trieste dal 1975 al 1977. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla storia della deistituzionalizzazione psichiatrica in Italia e sulla importanza del coinvolgimento di tutti per garantire, a chi vive una condizione di sofferenza mentale, il diritto a percorsi di cura e di ripresa nel pieno rispetto dei diritti umani sanciti dalla Legge 180/78 e dalla Costituzione. Trenta foto in bianco e nero che raffigurano volti e situazioni ma anche i luoghi dove si trovavano le persone al momento dello “scatto”.
“Siamo fieri – ha proseguito Comandini – che dal Consiglio regionale della Sardegna parta quella grande rivoluzione visionaria cominciata da Franco Basaglia e ancora non completata. Stiamo lavorando per creare leggi che diano prima di tutto dignità alle persone”. Ha portato i saluti del sindaco di Cagliari, assente per precedenti impegni istituzionali, Rita Polo Presidente della Commissione Salute del comune che ha sottolineato l’importanza di organizzare questi eventi nei luoghi istituzionali. Per Gisella Trincas, presidente dell’associazione sarda per l’attuazione della Riforma psichiatrica, ancora la sofferenza mentale non è al centro del servizio sanitario pubblico per il quale contano solo la diagnosi e la terapia.
Questo non basta, è necessario puntare anche sulla qualità della vita. Presenti all’inaugurazione anche il vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Frau e le consigliere regionali Camilla Soru e Paola Casula. Per la presidente della Seconda commissione oggi non si parla abbastanza di salute mentale. I prossimi cinque anni saranno una sfida. Per Paola Casula il tema della sofferenza psichica è spesso lasciato in disparte: è quasi un tabù. Eppure il tema è quanto mai attuale. Lo ha ricordato anche Carla Puligheddu, Garante regionale dei diritti dei minori e degli adolescenti che ha sottolineato che il 70% dei minori ha dichiarato di avere avuto dei disagi mentali e che solo il 4-5% dei genitori ne sono stati consapevoli. Quindi è necessaria una maggiore attenzione e naturalmente più ascolto, soprattutto nei confronti dei giovanissimi. Irene Testa, Garante regionale delle persone private della libertà, ha lanciato un allarme: “Le carceri sono i nuovi manicomi. La situazione è inaccettabile”.
Dalla Testa un nuovo appello “Il Consiglio regionale deve aiutare il ragazzo ospitato da 16 anni nella struttura AIAS di Cortoghiana legato per le mani e obbligato a indossare un casco perché affetto da picacismo, una patologia che lo porta a ingerire qualsiasi cosa gli capiti davanti. Un caso da risolvere – ha detto Irene Testa – prevedendo un’assistenza straordinaria. Basterebbe per salvargli la vita”. All’inaugurazione hanno partecipato anche Marta Butturini, figlia dell’autore della mostra fotografica, Alessandro Montisci, dell’associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica e Vito D’Anza del Coordinamento nazionale Salute mentale.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 13 settembre 2024 dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. L’ingresso è libero.