Lo scorso 18 settembre la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”.
L’associazione turritana Sa Domo de Totus si è rivolta a due noti avvocati del foro di Sassari, Elias Vacca e Pina Zappetto, per creare un momento di approfondimento su una proposta che – come si legge in un comunicato dell’associazione – «minaccia gravemente la libertà di espressione e i diritti fondamentali dei movimenti sociali».
Gli attivisti lanciano l’allarme sugli effetti che questo ddl, se dovesse diventare legge, avrebbe in Sardegna, anche alla luce delle tecniche utilizzate dal movimento contro la «speculazione energetica»: «nel nostro contesto le implicazioni sono di strettissima attualità – chiarisce il presidente Fabrizio Cossu – perché le proteste contro la colonizzazione energetica, contro l’occupazione militare o le storiche mobilitazioni dei pastori potrebbero essere fortemente represse».
Il riferimento è alla paventata riforma delle norme per assicurare la «libera circolazione sulle strade ferrate ed ordinarie» (decreto legislativo 22 gennaio 1948, n. 66), che si propone di modificare l’art. 1-bis comma 1, prevedendo «la reclusione da sei mesi a due anni se il fatto è commesso da più persone riunite». Così la pratica dei blocchi e dei picchetti stradali – largamente utilizzata negli scioperi e nelle manifestazioni di protesta, verrebbero puniti a titolo di illecito penale e non più di illecito amministrativo.
Gli esperti legali chiamati da Sa Domo, esporranno questo e altri punti salienti del DDL e poi risponderanno alle domande della cittadinanza. L’evento si terrà presso Sa Domo, in via Frigaglia 14/B, venerdì 18 ottobre alle ore 17:30. L’incontro – conclude Cossu – «sarà un’occasione cruciale per riflettere insieme, confrontarsi e organizzare una risposta collettiva.