Incurante di colpi di Stato, dei tagliagole e della presenza dei russi, l’Italia va alla guerra anche in Burkina Faso

La presenza italiana, può essere solo un'ennesima provocazione nei confronti della Federazione Russa

“Burkina Faso: due colpi di stato in meno di un anno, la rottura dei rapporti militari con la Francia, l’avvicinamento con Putin e Mosca e adesso anche la partnership con l’Italia per combattere le organizzazioni armate islamiche radicali”, evidenzia in un articolo il quotidiano online Africa ExPress.

Infatti lo scorso  1° maggio il Consiglio dei ministri del Governo Meloni, , su proposta del ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha deliberato la prosecuzione delle operazioni delle forze armate in innumerevoli scacchieri internazionali e – a sorpresa – l’avvio di una nuova missione bilaterale “di supporto alle forze del Repubblica del Burkina Faso impegnate contro le milizie jihadiste”.

“Tempi, onere finanziario e modalità con cui sarà realizzato l’ennesimo intervento militare italiano in territorio africano saranno comunicati alle Camere nelle prossime settimane, l’Italia  ha firmato nel luglio del 2019 un accordo di cooperazione nel settore della difesa con il governo burkinabé guidato al tempo dal primo ministro Christophe Joseph Marie Debiré”, scrive ancora il quotidiano.

Ma oggi le condizioni politiche nel paese sono completamente cambiate, cacciati gli occupanti francesi, ora si dialoga con la Russia e la presenza italiana, può essere solo un’ennesima provocazione nei confronti della Federazione Russa.

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