Isaac Steidl, fondatore e gestore del sito di incontri Coco.fr, attraverso il quale sarebbero stati perpetrati numerosi reati sessuali – incluso nel caso degli stupri di Mazan su Gisèle Pelicot – è stato incriminato oggi dal tribunale di Parigi.
A sei mesi dalla chiusura della piattaforma internet, l’uomo con passaporto italiano viene iscritto nel registro degli indagati dai magistrati della Juridiction nationale de lutte contre le crime organisé (Junalco), con numerosi capi d’accusa, tra cui associazione a delinquere, sfruttamento della prostituzione aggravato, traffico di stupefacenti, detenzione e diffusione di immagini pedopornografiche, e gestione di una piattaforma on-line per transazioni illecite.
Il sito di incontri veniva utilizzato, tra l’altro, da Dominique Pelicot, l’ex marito di Gisèle Pelicot recentemente condannato a 20 anni di carcere per aver reclutato decine di sconosciuti su internet, per stuprare la moglie narcotizzata.
Un caso che nelle scorse settimane ha fatto giro del mondo. Secondo quanto riferisce la stampa francese, Steidl è stato interrogato a giugno in Bulgaria. E alcuni conti correnti a lui riconducibili sono stati ”congelati in Ungheria, Lituania, Germania, Paesi Bassi.
Con il sequestro di oltre cinque milioni di euro”, annunciò all’epoca la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau. L’inchiesta preliminare venne aperta a dicembre 2023, con la ”centralizzazione di fascicoli legati a 71 procure” e “oltre 480 vittime”. ”In totale – ha fatto sapere Beccuau – sono oltre 23.000 i fatti denunciati perpetrati attraverso ‘Coco’”, tra il primo gennaio 2018e il 28 giugno 2024. Il sito sarebbe stato utilizzato anche in numerosi casi di aggressioni omofobe.