Indipendenza Emilia: “La censura colpisce ancora, la politica tace?”

“Mentre la campagna elettorale si trascina stancamente, tra stucchevoli battibecchi neanche troppo convinti tra i due principali candidati, è di questi giorni la notizia del tentativo di censura del film Maidan da parte del vice Presidente del Parlamento Europeo, eletta nelle fila del Pd, Pina Picierno, per fortuna poi proiettato ugualmente in una sala parrocchiale di Ravenna. Un brutto episodio che richiama alla mente la vera e propria persecuzione subita in tutta Italia, dal film russo “Il Testimone”, contro il quale si è abbattuta la scure di una censura pesantissima in varie città, cominciando da Bologna per arrivare a Sassuolo, dove la Proloco (con Presidente in quota FDI) ha negato l’uso di una sala civica senza nessuna motivazione valida, se non compiacere il regime di Kiev.
Restando in Emilia Romagna non si può non ricordare la revoca dello spazio civico, dapprima concesso, alla mostra sulla ricostruzione di Mariupol, da parte del Sindaco Dem di Modena Muzzarelli, in seguito alle pressioni dell’ambasciatore ucraino. In altri casi la censura si è abbattuta su conferenze il cui unico scopo era mostrare un punto di vista differente e non allineato alla narrazione dominante su un conflitto iniziato nel 2014. A Montecatini, ad esempio, arrivarono controlli a tappeto (e implicita minaccia di chiusura) in un albergo che doveva ospitare Giorgio Bianchi in collegamento con il filosofo russo Alexandr Dugin. La censura si è abbattuta in questi mesi anche sui manifesti che ribadivano l’amicizia tra il popolo italiano e quello russo, danneggiati più volte e criticati aspramente da sindaci ed esponenti politici. Non deve stupire il boicottaggio di iniziative bollate come filorusse, quando un consigliere comunale FDI di Bologna, ora europarlamentare, Stefano Cavedagna, propose addirittura la cittadinanza onoraria per una atleta ucraina che si era rifiutata di stringere la mano all’avversaria russa. Allo stesso tempo vengono stilate vere e proprie liste di “proscrizione di presunti oppositori italiani del governo ucraino, nell’assoluta indifferenza, se non col plauso dei principali partiti politi, Partito Democratico e Fratelli d’Italia.
Ciò che accomuna gli episodi dell’ultimo anno, è infatti la censura delle opinioni non allineate, soprattutto sulla narrazione bellicista che destra e sinistra stanno portando avanti in maniera simmetrica, senza sostanziali distinzioni. Attraverso questi gravi comportamenti, amministrazioni comunali e politici dimostrano di sottovalutare la capacità dei cittadini di esercitare spirito critico e di essere in grado di formarsi una propria opinione. Non possiamo accettare nessun tipo di censura su tematiche fondamentali per i destini della nazione, questi tentativi di limitare la libertà di espressione hanno raggiunto livelli intollerabili, sempre per opera dell’On. Picierno che si è addirittura adoperata per far saltare un incontro a Sciacca, in Sicilia, dove si sarebbe dovuto parlare dei bambini del Donbass che, giova ricordarlo all’On Picierno sono sotto le bombe dal 2014. Il giornalista Vincenzo Lorusso che opera a Lugansk era stato contattato proprio per trattare questo argomento, insieme ad Ennio Bordato, presidente di un’associazione che si occupa da molti anni di aiuti umanitari per bambini che vivono nelle ex repubbliche socialiste dell’Unione Sovietica. Nulla da fare, le pressioni politiche sulla municipalità di Sciacca hanno causato la cancellazione dell’evento, un fatto molto grave che non può passare sotto silenzio.
Ora più che mai servono politici e cittadini con la schiena dritta che dicano NO alle censure ed alle intimidazioni e ci piacerebbe sentire i due candidati Bonaccini ed Ugolini che appartengono a schieramenti teoricamente opposti ma che sono sempre dimostrati uniti, con alcune lodevoli eccezioni, nel demonizzare le voci fuori dal coro sull’incredibile follia del sostegno italiano a Kiev, con relativo invio delle armi.
La nostra Regione é stata duramente colpita dalle conseguenze delle sanzioni e delle posizioni prese dal governo italiano nei confronti della Russia, l’aumento delle materie prime e dei costi dell’energia per comparti industriali  strategici(ne citiamo uno solo, il settore ceramico) hanno duramente colpito l’economia della nostra Regione, non é forse il momento di avere il coraggio di dire ad alta voce che quelle scelte si sono rivelate disastrose, mentre il campo di battaglia delinea una vittoria sempre più certa, per la Federazione Russa?
Perché i candidati dei due principali schieramenti tacciono?”, afferma in una nota il coordinamento Emilia-Romagna del Movimento Indipendenza che si auspica che la politica esca dalle ambiguità e delle omissioni e si esprima chiaramente davanti ai cittadini e agli elettori della Regione.
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