“Siamo stati informati da alcuni cittadini che questa volta é toccato al documentario Maidan, seguire lo stesso travagliato destino del film russo ‘Il Testimone’ ed essere censurato per gli spazi pubblici a Castelnuovo Rangone, dove la Giunta comunale di centro-sinistra ha rifiutato la concessione della sala civica richiesta per la sua proiezione.
Le motivazioni del diniego, che la Giunta ha “partorito in ben 20 giorni e due sedute risiederebbero nel fatto che il documentario, prodotto dai giornalisti Lucidi e Lorusso, e già oggetto del recente tentativo di censura della vicepresidente del parlamento europeo Pina Picierno, costituirebbe una forma di propaganda contro le istituzioni europee, oltre a violare una serie di principi costituzionali, locali e sovranazionali in tema di discriminazione e razzismo. In particolare nella missiva della giunta viene richiamata una raccomandazione comunitaria emessa dal Parlamento Europeo per” rivolgersi alla Russia in modo univoco per sostenere le aspirazioni del paesi del partenariato orientale che scelgano di incrementare le relazioni con la Ue..”.
Parole che suonano del tutto vuote e senza alcun nesso con l’oggetto del documentario che presenta un punto di vista diverso sugli avvenimenti che nel 2014 portarono al rovesciamento del legittimo governo di Janukovyc, sulla spinta d moti di piazza violenti sui quali non esiste a tutt’oggi una ricostruzione chiara ed oggettiva, unanimemente riconosciuta. Quegli stessi avvenimenti portarono, questo è un fatto oggettivo, alla formazione di un governo inviso alle popolazioni russofone e russofile dell’Est dell’Ucraina, per i provvedimenti adottati come la proibizione dell’utilizzo della lingua russa e per la presenza nella compagine governativa di elementi estremisti legati a gruppi ultra nazionalisti e violentemente russofobi.
Quegli stessi avvenimenti crearono le premesse per l’orrenda strage di Odessa, compiuta il 2 maggio 2014 contro decine di sindacalisti e militanti di partiti di sinistra presso la Casa dei Sindacati, un crimine compiuto dalle bande ultranazionaliste di estrema destra contro le quali nessuna indagine seria venne condotta dal governo di Kiev. Con tutta evidenza il Pd sta cercando in tutta Italia di impedire che i cittadini vengano informati su un punto di vista diverso dalla narrazione ufficiale che dopo il febbraio 2022 ha cercato di rimuovere dal dibattito pubblico qualsiasi analisi che potesse individuare le cause reali del conflitto ucraino, nulla doveva disturbare il racconto a senso unico dell’aggressore-aggredito, premessa necessaria per giustificare i miliardi di armi inviate al governo di Kiev, dove governo ed opposizione si sono sempre ritrovati concordi, come su ogni decisione di politica internazionale, aldilà degli stucchevoli teatrini di finte contrapposizioni, emerse anche recentemente a Bologna.
Ma la censura del Pd risulta, ancora una volta, inutile, gli organizzatori hanno trovato una soluzione alternativa ed il film verrà proiettato domenica 24 novembre alle ore 16 nelle vicinanze di Modena, chi volesse prenotare può scrivere a utdc-controlaguerra@libero.it, in questo contesto partecipare alla proiezione di un film, con relativo dibattito appare come un atto necessario di rifiuto del pensiero unico e di disobbedienza civile ai diktat di forze politiche che sanno perfettamente che ormai la maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi all’Ucraina e vorrebbe che l’Italia si impegnasse nella ricerca della pace necessaria, assumendo un ruolo di supporto alla mediazione tra i belligeranti.
Indipendenza continuerà a battersi contro queste discriminazioni che negano in maniera ingiustificata l’accesso alle sale pubbliche a chi ha il solo torto di voler presentare una visione diversa, ancorché ben documentata”, conclude la nota del Movimento Indipendenza.