Le sirene d’allarme per l’arrivo di missili sono entrate in azione a Tel Aviv per la prima volta dal mese di gennaio, dopo la rottura del cessate il fuoco da parte di Israele.
L’Idf ha riferito che il sistema di allarme è entrato in funzione “in seguito al lancio di un missile in arrivo dallo Yemen”. Successivamente, l’esercito israeliano ha aggiunto che “un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dall’Iaf (le forze aeree israeliane) prima di entrare in territorio israeliano”, precisando che “le sirene sono state suonate secondo il protocollo”.
Da parte loro gli Houthi – la milizia sciita yemenita- hanno annunciato di aver attaccato l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv con un missile ipersonico. Lo riporta la Tass, citando il portavoce militare del movimento, Yahya Sarea.
“Le truppe missilistiche delle forze armate yemenite hanno condotto un’operazione militare e hanno attaccato l’aeroporto Ben Gurion nel quartiere occupato di Jaffa con l’uso di un missile balistico ipersonico Palestine-2”, ha dichiarato al canale televisivo Al Masirah, controllato dagli Houthi.
Sarea ha anche segnalato un nuovo attacco alla portaerei statunitense Harry Truman nel Mar Rosso con missili e droni. “Le forze armate yemenite hanno intensificato gli attacchi al nemico nel Mar Rosso, inclusa la portaerei USS Harry Truman nel Mar Rosso e le sue navi di scorta. L’operazione è stata condotta da truppe missilistiche, forze navali e aviotrasportate con l’uso di missili balistici e droni”, ha detto al canale televisivo Al Masirah. Secondo il portavoce degli Houthi, “l’operazione ha raggiunto con successo il suo obiettivo”. Circostanza al momento non confermata né smentita dal Comando centrale degli Stati Uniti.