Riprende il ciclo d’appuntamenti didattici e dialettici, tra gli studenti dell’indirizzo artistico del Liceo Don Lorenzo Milani (principale polo formativo liceale di Napoli Est ed eccellenza formativa dell’intera area di Napoli città metropolitana) e artisti che hanno scritto la storia e la memoria della città in questo scorcio di millennio. Primo ospite degli appuntamenti annuali è stato Germano Massenzio, artista, docente, ma su tutto fumettista di livello nazionale, che sovente ha lavorato su Napoli e la sua memoria, ma che ha anche raccontato la storia di Edvard Munch a fumetti (“pensate, Munch ha realizzato nella sua vita 40000 opere, se lavorassimo tutti quanti insieme per una vita, tutti noi presenti in quest’aula, non riusciremmo a realizzare una tale mole di lavoro”).
Germano ha fatto presente ai ragazzi come il processo creativo e la sua autodisciplina, sia qualcosa che naturalmente determina lavoro, come il suo lavoro con le casi editrici non sia mai stato condizionato da condizionamenti nei confronti del suo stile e modalità di lavoro (“non presento neanche il mio lavoro a case editrici distanti da me”), stile che i ragazzi hanno notato essere molto delicato e poetico, distante da un marketing della comunicazione visiva che s’impone per obiettivi e target.
Germano ha fatto presente quanto sia importante quotidianamente schizzare e appuntare segni e disegni su di un blocco (“disegno sempre e faccio sempre schizzi durante le mie pause, quando viaggio in treno appunto ritraendo dal vero a mezzo schizzi persone che non conosco”), spiegando che un progetto esiste quando si crede che sia possibile, questo è ciò che rende il creativo diverso rispetto ad altre figure professionali, gli studenti gli hanno chiesto come “come si fa a combattere l’ozio? Come si scrive una storia?”, “partendo da se stessi e autodisciplinandosi”.
Maria De Gennaro, rappresentante d’istituto del Don Lorenzo Milani d’indirizzo liceale artistico ha chiesto: “lei è un professionista, che cosa la spinge a essere anche un docente? Cosa spinge un professionista dell’arte ad avere a che fare con studenti? Passione per la didattica o cosa?”, “Mi piace aprire porte e fare ragionare i ragazzi sul possibile, spesso mi capita di chiedere ai miei studenti che mi raccontano di fare viaggi, che ne so a Madrid, che musei hai visitato? La risposta è “Prufessò aggià visto ‘o Museo rò Real Madrid”, chiaro che il mio lavoro consista anche nel fare capire cosa è il senso della vita e direzionare quando è possibile il talento”. Incontri come questo, esclusivamente nell’interesse formativo e orientativo degli studenti, sono da considerarsi un laboratorio transgenerazionale orizzontale, la gioia degli artisti che partecipano è esclusivamente quella d’incontrare gli studenti nell’interesse di determinare un polo artistico che sappia essere dinamico nel tempo nell’area di Napoli Est, in questa logica il Dipartimento D’Arte del Don Lorenzo Milani, coordinato dalla Storica dell’Arte Simona Speranza e dall’Artista Veronica Vecchione non si fermerà a “Io parlo l’arte” ma processerà in rete con gli altri indirizzi del Liceo un Museo didattico dell’arte che costruiranno nel tempo studenti, docenti e artisti che di volta in volta si connetteranno col Dipartimento: la memoria si custodisce e preserva nel presente per farne patrimonio futuro, tutto ciò che si sta costruendo resterà agli studenti di oggi e a quelli di domani e dopodomani, questo vuole dire “fare scuola”.
Dimenticavo, molti degli studenti presenti all’incontro con Germano Massenzio, hanno palesato la volontà di proseguire gli studi con l’Alta Formazione Artistica, dalla periferia di Napoli Est, l’Alta Formazione Artistica nel centro storico di Napoli è a un passo, quanto è periferica invece la condizione di un’isola con una città metropolitana e capoluogo di regione come Cagliari, dove l’Alta Formazione Artistica non è mai nata e dove l’istruzione Liceale pare rintanare il Liceo a indirizzo artistico esclusivamente nel Foiso Fois ridotto a bunker?
di Mimmo Di Caterino