Iran: accuse di antisemitismo, Cappellacci querelato da Centro Italo Arabo

Finisce con una querela il botta e risposta con accuse di antisemitismo, innescato dalla presentazione di un’interrogazione al ministro dell’Interno da parte del deputato sardo Forza Italia Ugo Cappellacci.

Lo stesso Cappellacci, che da Presidente della Regione,  portò ai primi accordi con il Qatar (paese del golfo considerato da analisti internazionali il principale stato finanziatore dell’Isis).

 

Il consiglio direttivo del Centro Italo Arabo e del Mediterraneo, oggetto delle dichiarazioni del parlamentare, “riunito in seduta straordinaria, ha deciso di querelare per diffamazione aggravata in sede penale e civile l’onorevole” per le dichiarazioni riportate “false e lesive della dignità e di tutti i componenti del Centro Italo Arabo nonché dell’onorabilità del suo presidente Raimondo Schiavone”.

Il parlamentare azzurro ha interpellato il ministro Piantedosi per sapere quali iniziative intenda adottare per “contrastare la connotazione antisemita che le mobilitazioni e gli eventi, come quello citato, possono assumere, garantendo l’ordine e la sicurezza pubblica”.

Gli eventi in questione sono quelli organizzati dal Centro Italo Arabo nelle giornate del 30 settembre, 1 e 2 ottobre alla Manifattura Tabacchi di Cagliari e dedicati alla scoperta dell’Iran contemporaneo, attraverso una serie di eventi promossi dal Centro con la proiezione di film tematici, spettacoli musicali e convegni.

“In nessun caso, come si può evincere dalle registrazioni integrali dell’evento che saranno inviate alla Procura della Repubblica e che sono a disposizione di chiunque sul web, sono stati espresse posizioni antisemite ma di dura condanna alla reazione spropositata dello Stato di Israele all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 che ha causato, con una serie impressionante di raid aerei e di incursioni militari, oltre 42.000 vittime nella Striscia di Gaza, per la maggior parte civili, tanto da essere stigmatizzata dalla comunità internazionale, dal segretario generale dell’ONU e da ultimo anche dalla Conferenza Episcopale Italiana”, afferma il Centro Italo Arabo in una nota.

“La presenza dell’ambasciatore della repubblica Islamica dell’Iran a Cagliari è avvenuta all’interno di un evento culturale in cui nessuno ha potuto assistere a cori e slogan di carattere antisemita. Lo possono confermare anche gli agenti di pubblica sicurezza e della Digos che hanno assistito ad ogni momento pubblico dell’evento. Le affermazioni dell’onorevole Cappellacci sono false e pericolose e contraddicono lo spirito di una manifestazione che ha visto tra i protagonisti giornalisti, imprenditori, accademici, politici, studenti, artisti e semplici cittadini che in nessun caso hanno potuto ascoltare parole antisemite che contraddicono lo spirito del Centro Italo Arabo al quale spetta il diritto, sancito dalla Costituzione italiana, di criticare la politica del primo ministro israeliano Netanyahu per il quale il Procuratore Capo della Corte Penale Internazionale ha richiesto l’arresto per “crimini di guerra” e “contro l’umanità” unitamente ai vertici dell’organizzazione palestinese.

Comprendiamo che l’onorevole Cappellacci non conosca il significato della parola antisemitismo e non sia in possesso di una conoscenza sufficiente del piccolo glossario del Medio e Vicino Oriente e dovrebbe quindi spiegare come mai molte vittime della Shoah e molti discendenti delle stesse oggi critichino apertamente Netanyahu, accusandolo di condurre una politica omicida e genocida nei confronti del popolo palestinese. Il Centro Italo Arabo non è antisemita, non è avverso agli Ebrei, non è avverso alla loro cultura e alle loro istituzioni. Il Centro Italo Arabo promuove il dialogo tra i popoli, si oppone alla guerra, alla violenza e chiede un immediato cessate il fuoco. Il Centro Italo Arabo è contro la politica genocida di Israele nei confronti del popolo palestinese e chiede il rispetto delle risoluzioni dell’ONU in linea con il diritto internazionale che lo stesso Cappellacci dimostra di non conoscere”, prosegue la nota del Centro Italo Arabo.

“Semmai ci dica Cappellacci dei suoi rapporti con gli ambasciatori e gli emiri del Qatar, monarchia del Golfo Persico che, come è dimostrato da numerose inchieste e report di intelligence internazionali, ha finanziato l’organizzazione palestinese Hamas a Gaza.

Sull’argomento è intervenuto lo stesso Schiavone che afferma: “Appare evidente che quando l’Onorevole Cappellacci afferma che nel corso di manifestazioni analoghe si è assistito di frequente a colori e slogan dal carattere antisemita e dalla partecipazione, in diversi casi, di soggetti appartenenti ad ambienti dei collettivi di estrema sinistra e anarchici, non abbia ben chiara la differenza tra antisemitismo e antisionismo, pertanto sarebbe necessario fare chiarezza sulle parole, sull’utilizzo delle stesse e sulle strumentalizzazioni che se ne fanno. Volendo essere precisi, gli ebrei ma anche gli arabi, musulmani e non, sono tutti semiti. Per questo, antisemitismo è un termine che coinvolge sia gli ebrei che gli arabi. L’antisemitismo, è superfluo dirlo, è quanto di più distante possa esserci dalle mie posizioni. Non voglio, però, perdere tempo con digressioni e lungaggini su temi che l’Onorevole Cappellacci dovrebbe conoscere.

Immagino non faccia riferimento a manifestazioni da me organizzate, in quanto, mai, in nessun caso, durante tali eventi si è assistito a cori antisemiti, né alla partecipazione di soggetti appartenenti ad ambienti dei collettivi di estrema sinistra e anarchici. Gli unici cori intonati durante i tre giorni sull’Iran, svoltasi a Cagliari dal 30 settembre al 2 ottobre, sono stati quelli degli artisti presenti all’evento, che hanno dato vita ad uno spettacolo di musica tradizionale iraniana intenso e suggestivo, regalando al pubblico anche una commovente interpretazione della canzone “Bella ciao”, evocativa da sempre, per tutti noi, della libertà nel senso più ampio del termine.

Invito caldamente l’Onorevole Cappellacci a provare quanto da lui affermato, qualora le sue dichiarazioni fossero riferite ad eventi organizzati dal Centro italo arabo e del Mediterraneo.

Ricordare la battaglia di resistenza del popolo libanese verso l’aggressore sionista e informare più persone possibili dell’assurda e incomprensibile aggressione dello Stato canaglia di Israele verso il popolo palestinese e libanese, significa semplicemente condannare la condotta del governo israeliano e il suo ruolo nell’alimentare il conflitto in Medioriente.

Tengo a precisare che non sono mai state, inoltre, espresse posizioni che giustificano e sostengono i crimini compiuti dai miliziani di Hamas nel territorio della striscia di Gaza, come dichiarato dall’Onorevole Cappellacci, durante i tre giorni dedicata all’Iran, né in occasione di altri eventi da me organizzati. Il Centro italo arabo semmai ritiene che il popolo israeliano e palestinese siano sempre stati ostaggio di questioni geopolitiche che passano su di loro e impattano sulla loro vita in maniera devastante. Non c’è alcuna giustificazione per gli attacchi compiuti da Hamas, ma non si può non constatare che gli oltre cinquant’anni di soffocante occupazione israeliana di Gaza siano il contesto stesso che alimenta l’odio e la violenza che mette in pericolo israeliani e palestinesi.

La difesa pregiudiziale delle politiche del governo di Netanyahu arreca danno anche alla causa israeliana, come molti intellettuali e politici ebrei sostengono ogni giorno.

Le parole da me pronunciate in occasione dei tre giorni di Cagliari non rivelano toni aggressivi verso il popolo di Israele, bensì l’importanza di rivolgere il proprio sguardo, senza pregiudizio alcuno, verso culture diverse dalla nostra, per promuovere incontri che possano favorire lo sviluppo individuale e collettivo. Con le mie parole ho inteso creare ancora una volta interconnessione tra culture e modi di pensare diversi, perché ho sempre pensato che ciò possa offrire opportunità di crescita personale e arricchimento culturale e nello stesso tempo possa favorire la risoluzione dei problemi e delle incomprensioni tra realtà culturali diverse. Anche su questo tema invito l’Onorevole Cappellacci a dimostrare con elementi concreti quanto da lui dichiarato.

Ritengo, inoltre, gravissimo che un evento culturale di tale portata venga considerato dall’Onorevole Cappellacci un concreto pericolo per la democrazia e ritenga necessario assicurare la sicurezza del territorio della cittadinanza monitorando le eventuali situazioni arrischio soprattutto nei luoghi di aggregazione per impedire la diffusione di idee estremiste o volte ad incentivare la violenza e Il terrorismo.

Alla luce di quanto sopra esposto, nell’ipotesi in cui si ravvisassero profili di responsabilità civile o penale, mi riservo il diritto di adire alle vie legali nelle opportune sedi per la tutela dei miei interessi”, conclude Raimondo Schiavone, Presidente del Centro Italo Arabo.

 

 

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